Mentre Oslo diventa la prima capitale in Europa in cui le immatricolazioni di auto alimentate in modo sostenibile superano quelle tradizionali con motori termici, anche le competizioni sportive dimostrano che l’elettricità consente di correre veloce. L’ultima conferma arriva dal circuito di Vallelunga.
La notizia che arriva dalla Norvegia sembra tracciare il prossimo futuro del settore automotive: nel primo mese dell’anno, infatti, le immatricolazioni complessive nello Stato nordico hanno stabilito un importante primato sul fronte della alimentazione delle vetture. Le auto tradizionali, quelle con motore termico e carburante derivante da petrolio, sono infatti state superate da quelle a basso impatto ambientale.
Il primato norvegese. Per la prima volta assoluta in Europa, infatti, in Norvegia il combinato di auto ibride ed elettriche supera quelle a motore termico: per la precisione, queste ultime si sono fermate al 48,6% del totale, mentre le ibride sono al 33,8% e quelle elettriche al 17,6%. Merito anche delle politiche mirate delle istituzioni norvegesi, che tracciano la strada per ridurre l’inquinamento provocato dai veicoli.
Politiche mirate per la diffusione delle elettriche. Ad esempio, ci sino specifici incentivi erogati sotto forma di detrazione dalle imposte, a cui si aggiungono ulteriori vantaggi diretti, come viaggiare gratis su traghetti e autostrade, utilizzare parcheggi riservati ad hoc e avere accesso alle corsie preferenziali del trasporto pubblico. Incentivi che hanno fatto scattare la corsa all’acquisto di auto elettriche e ibride, che oggi in Norvegia sono più di mezzo milione di unità, il secondo parco del genere al mondo dopo la Cina.
Target ambiziosi. Sempre ad Oslo e dintorni, poi, entro il 2020 è stata annunciata l’installazione di dieci colonnine di ricarica per ogni auto elettrica o elettrificata, e addirittura dal 2025 potrebbe essere vietata la vendita di veicoli ad alimentazione tradizionale: una scelta davvero estrema, ma che va letta nell’ottica di preservare l’ambiente e ridurre le emissioni di anidride carbonica per le auto di nuova immatricolazione, per arrivare al livello di 85 g/km.
L’elettricità nello sport. Le news norvegesi confermano che il mondo dell’automotive sta guardando con attenzione e interesse alle evoluzioni dei motori e alla tutela dell’ambiente: non a caso, in queste settimane parte la terza edizione del campionato di Formula E, la competizione che vede scendere in pista proprio auto da corsa elettriche, e che ha dato il via ad altre categorie che passano anche per l’Italia.
Le auto elettriche in Italia. Agli inizi di marzo, infatti, sulle curve del Piero Taruffi nell’impianto vicino Roma sono andati in scena i collaudi della versione P100DL della Tesla P100DL 2.0, che per la precisione compete nell’Electric GT Championship, la prima categoria al mondo riservata alle Gran Turismo a propulsione elettrica. Come spiega la scheda tecnica del portale Rse Italia, la società di noleggio di supercar da guidare in prima persona sulle principali piste italiane, il circuito di Vallelunga si rivela ideale per i test drive, grazie a un buon compromesso tra velocità e agilità e a un asfalto che possiede un ottimo grip.
Di Grassi a Vallelunga. Il pilota di eccezione di questa vettura elettrica è stato Lucas Di Grassi: noto anche per la partecipazione (non propriamente fortunata, va detto) in Formula 1, l’italobrasiliano è un veterano di successo del Campionato FIA di Formula E e già da tempo è collaudatore della serie per monoposto a emissioni zero. Al termine della sua prova, Di Grassi ha commentato l’esperienza via twitter, scrivendo che è stato molto interessante testare l’auto elettrica a Vallulunga “per la prima volta”.