Egregio Sig. Ministro Di Pietro, (e per conoscenza inviata anche all’ANAS Direzione Generale)
la presente per sottoporre alla Sua cortese attenzione la seguente questione. Che le tariffe autostradali siano care è risaputo, che ogni anno vengano decisi aumenti a volte ben oltre il tasso di inflazione è pure risaputo, che vi siano aumenti da un anno all’altro nell’ordine del 70% ci sembra francamente una cosa inaudita!
Fatto: giorno 09.11.2007; un consumatore entra con la propria autovettura al casello di Lucca Est e dopo qualche centinaio di chilometri esce a quello di Venezia Mestre, costo del pedaggio 10,00 euro (vedi allegato/estratto conto Telepass).
Giorno 09.01.2008, stessa tratta, stessa autovettura utilizzata: entrata al casello di Lucca Est ed uscita a quello di Venezia Mestre; costo del pedaggio 17,30 euro (vedi sempre allegato). Differenza di costo: 7,30 euro pari ad un aumento di ben il 73%! Inaudito.
È evidente che siamo di fronte, in taluni casi, ad aumenti di tariffa scandalosi. Motivo per cui siamo cortesemente a richiederLe come possano verificarsi aumenti di tariffa nell’ordine finanche del 70%, a fronte di livelli dichiarati di aumento del 2-3%?
Simili ingiustificati aumenti ci sembrano al di fuori di qualsiasi logica e possibilità di accettazione; anzi intollerabili in quanto non possono non essere viste come vere e proprie rapine perpetrate a danno degli automobilisti-utenti della rete autostradale e prive di qualsiasi plausibile giustificazione.
Ci chiediamo come sia ammissibile che le società concessionarie del servizio possano procedere a simili depredazioni senza che nessuno operi un efficace controllo sulla legittimità di simili comportamenti. Cosa fa l’ANAS, chiamata a compiti vigilanza per il rispetto delle convenzioni fra Stato e società concessionarie? E quale potere di intervento ha il Governo e nella fattispecie il Suo Ministero in casi come quello narrato, che non sarà certamente l’unico esistente?
E ancora, com’è possibile che Autostrade per l’Italia, che gestisce un’infrastruttura pubblica di primaria importanza, possa “arrotondare” e fissare i prezzi con tanta libertà e discrezione.
Assurda ci sembra poi la formula che determina le tariffe in base alle “previsioni di investimento presenti o future” e non agli investimenti già realizzati. Tanto più che molti degli investimenti preventivati negli anni scorsi non sono stati ancora appaltati, né tanto meno realizzati. Come è possibile che le convenzioni in essere fra Stato e concessionarie possano prevedere simili criteri che si prestano ovviamente a parecchi e subdoli giochi di prestigio da parte di chi poi determina ed incassa le tariffe in questione. Insomma, la situazione non ci è per nulla chiara; utenti e consumatori sono stanchi di ricoprire il ruolo di “polli da spennare” in qualsiasi situazione e circostanza.
Richiediamo pertanto controlli incisivi nei confronti delle società concessionarie, sia per quanto riguarda le concrete ed effettive modalità di determinazione dei prezzi dei pedaggi autostradali, sia per quanto riguarda il rispetto degli obblighi posti a carico delle stesse società dalle convenzioni con lo Stato. Un salasso continuo per le tasche dei cittadini come quello perpetrato sistematicamente con l’introito di tariffe autostradali esorbitanti è cosa intollerabile e che non può andare oltre!
Ricordiamo inoltre che alcuni mesi fa (20.09.2007) questa Centro Le aveva inviato un’altra lettera aperta, in cui si avanzava richiesta di prevedere sanzioni ed indennizzi automatici a carico dei concessionari del servizio autostrade in caso di violazione degli obblighi di informazione e degli standard di qualità verso gli utenti. Ad oggi, salvo errore, non ci è pervenuta ancora alcuna risposta in merito, che con l’occasione siamo a sollecitare.
Rimaniamo in attesa di un Suo cortese riscontro circa le questioni da noi sollevate e porgiamo con l’occasione distinti saluti.
Verbraucherzentrale Sudtirel
Centro Tutela Consumatori Utenti