Cala il numero degli automobilisti italiani che usano le cinture: la media nazionale è passata dall’83,5 per cento di metà 2003 al 64,6 per cento del 2007, quando si è avuta una perdita di 7 punti percentuali solo rispetto al 2006. A formare il valore medio nazionale concorrono regioni virtuose (in testa la Liguria col 91,3 per cento seguita dal Veneto coll’89,1 per cento) e regioni indisciplinate (maglia nera il Molise, col 35,8 seguito dalla Sicilia col 37,4 per cento e dalla Calabria col 39,1). Due Italie anche per quanto riguarda l’uso del casco, con differenze ancora più marcate: uso generalizzato al Nord e al Centro con valori compresi fra il 97 e il 100 per cento, a fronte di alcune province del Sud dove la percentuale dei motociclisti che lo indossano scende (con le virtuose eccezioni di Matera col 97,3 per cento e di Cagliari col 95,0 per cento) per arrivare, specialmente in città di piccole dimensioni, a valori prossimi allo 0 per cento.
Questi sono alcuni dei dati contenuti nell’edizione 2007 del volume Il sistema Ulisse. Monitoraggio nazionale sull’uso dei dispositivi di sicurezza presentato a Roma. Il sistema Ulisse è un progetto promosso dal Ministero dei Trasporti e coordinato dall’Istituto superiore di Sanità che dal 2000 si occupa di rilevare quanto i guidatori italiani di mezzi a quattro e a due ruote usino i dispositivi di sicurezza passiva. Oltre a cinture e casco ora il rilevamento viene esteso anche all’uso del cellulare durante la guida, all’abitudine di trasportare i bambini sugli appositi seggiolini di sicurezza o di accendere le luci di giorno sulle strade extraurbane.
Il programma Ulisse si basa su rilevamenti sistematici e ripetuti, fatti in condizioni costanti di ora e di giorno e negli stessi punti di strade urbane (circa ¾ dei rilevamenti) ed extraurbane. Nel 2007 i conducenti monitorati sono stati oltre mezzo milione (quasi 6 milioni da quando il Programma ha avuto inizio). A svolgere il lavoro sul campo centinaia di persone che si prestano su base volontaria e gratuita, reclutate fra il personale di Asl, Istituto superiore di Sanità e uffici territoriali della Motorizzazione, e associazioni di volontariato.
La fotografia che viene fuori dall’indagine, è quella di un Paese che è disposto ad acquisire comportamenti virtuosi in particolari frangenti (il picco dell’uso di casco e cinture si è avuto a metà 2003, al momento dell’introduzione della patente a punti), ma altrettanto pronto a perdere le buone abitudini. E a essere il fanalino di coda in Europa: nella classifica continentale dei guidatori con la cintura regolarmente allacciata l’Italia è al ventunesimo posto su 22 nazioni.
Scarica il file in pdf del programma Ulisse
Via | Ministero dei Trasporti