Pedoni, bambini e motociclisti le categorie più a rischio in città, Mamme imprudenti: il 60% dei bambini viaggia senza seggiolino. Gli incidenti stradali provocano ogni anno nelle 27 capitali europee oltre 24.000 morti e 216.000 feriti gravi. Sulle strade urbane italiane più di 182.000 sinistri hanno causato 2.500 decessi nel 2006. Questi dati, presentati oggi dall’Automobile Club d’Italia durante il convegno “L’automobile con il cuore” in occasione della Giornata Europea della Sicurezza Stradale, dimostrano l’urgenza di un impegno internazionale per una più efficace politica comunitaria della sicurezza stradale.
A tal proposito, il presidente dell’ACI, Enrico Gelpi, illustrando le iniziative dei 106 Automobile Club provinciali e dei 1.500 punti di assistenza ACI in occasione della Giornata odierna della sicurezza stradale, ha evidenziato la necessità di un Codice della Strada Europeo che, privo di norme tecniche, orienti univocamente i comportamenti di automobilisti, trasportatori, ciclisti e pedoni. Secondo Gelpi, l’Italia potrebbe proporsi come coordinatore di un tavolo tecnico internazionale per la stesura di questo unico riferimento normativo per gli utenti europei della strada.
Nell’appuntamento odierno, l’Automobile Club d’Italia ha sottolineato come gli incidenti stradali colpiscano soprattutto tre categorie maggiormente a rischio: i pedoni, i bambini e i motociclisti.
Fra i primi si registra una media di due morti e 55 feriti ogni giorno. La prima causa di investimento sulle strade urbane è il comportamento scorretto del pedone, che nel 15,1% dei casi attraversa irregolarmente o fuori dalle strisce. Seguono l’eccesso di velocità delle auto (10,1%) e il mancato rispetto della segnaletica da parte dei conducenti (9,6%).
Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte in Europa per i ragazzi fra i 5 e i 14 anni: ogni anno perdono la vita sulle strade 12.000 minorenni, 5.000 dei quali sono bambini. Una recente indagine internazionale ha evidenziato come il 40% dei bimbi europei viaggi senza seggiolino, e più del 50% in modo comunque inadeguato (seggiolino non omologato, di taglia non idonea o montato scorrettamente). Un genitore su quattro giustifica il mancato uso del seggiolino con la scarsa propensione del bambino a stare correttamente seduto, mentre per il 22,7% addirittura “non è necessario”.
Su scooter e motocicli si rischia soprattutto nelle aree urbane: l’85% degli incidenti e il 50% dei decessi su due ruote avvengono in città. Per fronteggiare l’emergenza sociale rappresentata dagli incidenti, che solo in Italia “costano” oltre 34 miliardi di euro pari al 3% del PIL nazionale, servono provvedimenti concreti soprattutto sulle infrastrutture e sull’educazione dei conducenti. Eventi di sensibilizzazione come quello sancito oggi dall’Unione Europea possono dare un contributo concreto alla creazione di una cultura comune della mobilità, specialmente se si accompagnano a un’incisiva attività formativa nelle scuole e a un piano di controlli omogeneo sul territorio.
Immagine | Accident on a Foggy Night, di Pargon, da Flickr Creative Commons, Licenza: CC-by