Per sviluppare la Ducati 1199 Panigale, ha puntato l’occhio lontano. Prestazioni, anche a costo di rinunciare a quelle caratteristiche che sono diventate il simbolo delle moto bolognesi. I numeri non lasciano nulla sottointeso: 195 cavalli a 10.750 giri e 13,5 kgm di coppia 9.000 giri. Un risultato che ha dell’incredibile, soprattutto perchè i 4 passaggi obbligati per la produzione seriale non sono passati affatto in un secondo piano: prestazioni, piacere di guida, affidabilità e sicurezza. Inutile girare attorno al propulsore: un invisibile sistema misto di ingranaggi e catena ha preso il posto della canonica cartella delle cinghie di distribuzione, da più di 30 anni punto fermo della produzione Ducati.
I regimi raggiunti dal Superquadro (questo il nome del nuovo motore) richiedono precisione assoluta. L’obiettivo di contenere peso e dimensioni complessive e il nuovo telaio monoscocca hanno spinto i tecnici della Ducati 1199 Panigale a rivedere il posizionamento del motore e la sua struttura stessa, che ha ora funzione portante e stressata. La famosa “L” è adesso un po’ più corsiva: rimangono i 90 gradi fra i due cilindri ma sono un po’ meno evidenti: i nuovi requisiti e la ricerca di centralizzazioine delle masse hanno richiesto la rotazione di tutta la struttura di 6 gradi, ovviamente all’indietro. Una soluzione che garantirà un minore sviluppo longitudinale e dimensioni complessive ridotte rispetto agli standard cui Ducati ci ha abituati.
Gli elevatissimi regimi di rotazione sono stati ottenuti grazie a un rapporto alesaggio/corsa a dir poco estremo: 112×60,8 mm, ossia pistone molto largo e corsa cortissima. Caratteristiche che hanno permesso di incrementare anche il diametro delle valvole (da 43,5 a 46,8 mm per l’ammissione e da 34,5 a 38,2 mm per lo scarico e, grazie alla pressofusione sottovuoto e alla tecnologia Vacural, di fissare la testa direttamente al carte motore che ingloba i due cilindri. Obbligatorio, per avere la massima precisione di lavoro delle valvole, mantenere il celebre sistema desmodromico: il richiamo delle punterie avviene tramite un bilanciere di chiusura che garantisce un’assoluta rigorosità di funzionamento anche ad ellevatissimi regimi di rotazione.