La completa liberalizzazione della distribuzione carburanti è “ineludibile alla luce delle speculazioni che continuano sui prezzi di benzina e diesel”. È la richiesta avanzata da Federconsumatori che denuncia come di fronte “al calo del prezzo del petrolio sotto i cento dollari al barile” e alla detassazione decisa dal governo non ci sia stata alcuna forte diminuzione del prezzo della benzina e del gasolio, attesa dall’associazione in “almeno di 7-8 centesimi al litro (portando il prezzo a 1,31-1,32 euro)”. Federconsumatori ricorda che “un centesimo sul prezzo dei carburanti ha l’effetto di stornare dalle tasche degli automobilisti 20 milioni di euro al mese. Per gli utenti, all’anno, vi sono maggiori esborsi di 96 euro di costi diretti e 65 euro di costi indiretti“. “Si tratta, una volta per tutte – sottolinea Federconsumatori – di arrivare a un profondo processo di liberalizzazione del settore, oggi attuato solo in minima parte, il 5 per cento del mercato, attraverso distributori indipendenti (l’elenco è reperibile gratuitamente sul sito della Federconsumatori) che possono acquisire i carburanti direttamente dal mercato con risparmi di 6-7 centesimi al litro”.
“Il prezzo del petrolio cala sensibilmente e torna sotto quota 100 dollari, mentre i listini dei carburanti restano stabili alla pompa”. Così il Codacons sottolinea il mancato ribasso dei prezzi dei carburanti: “pesa per circa 2,5 euro su ogni pieno di benzina, ossia per circa 5 centesimi di euro al litro”. E proprio “di fronte a questa situazione di immobilità dei listini, chiediamo all’Antitrust – scrive il presidente Carlo Rienzi – di intervenire con urgenza al fine di accertare se vi siano o meno speculazioni a danno dei consumatori, anche indagando sui bilanci delle compagnie petrolifere per verificare il loro guadagno a fronte del mancato ribasso dei prezzi dei carburanti”.