La Commissione europea ha adottato ieri una proposta che mira a ridurre il consumo di carburante dei veicoli da strada e le loro emissioni di CO2. La riduzione proposta dalla Commissione è di 120 grammi di CO2 emessa per kilometro, con un’ulteriore diminuzione di 10 g/km da raggiungere attraverso una maggiore efficienza dei carburanti, del sistema di condizionamento e dei pneumatici. Si può ottenere una riduzione sostanziale se i poteri pubblici acquistano dei veicoli meno inquinanti ed economici in energia per integrarli nel loro parco di veicoli di trasporto pubblico. Sarà la popolazione urbana a beneficiare principalmente di queste misure.
“Bisogna sostenere – ha dichiarato Jacques Barrot, vice presidente della Commissione responsabile dei trasporti – i crescenti sforzi dei poteri pubblici per promuovere i veicoli meno inquinanti ed economici in energia, garantendo ai costruttori che le regole del mercato saranno uguali in tutta l’Unione europea.” La proposta di direttiva introduce degli aspetti ambientali nei mercati pubblici dei veicoli e dei servizi di trasporto. Come criterio di attribuzione dei veicoli, i poteri pubblici utilizzeranno i costi delle emissioni di CO2, degli agenti inquinanti e del consumo di carburante, calcolati per tutta la durata della vita del mezzo di trasporto. L’applicazione di questi criteri sarà all’inizio facoltativa; diventerà obbligatoria dal 2012.
“Chiediamo multe di 150 euro per tutti i grammi di CO2 in eccesso“, grida Kirsten Mayer, dell’ONG European Federation for Transport and Environment. “A pagare saranno i costruttori, per questo speriamo che prendano sul serio la cosa e siano disposti a congegnare i motori meno inquinanti piuttosto che optare per il pagamento delle multe.”
A lungo termine la direttiva dovrà favorire sempre di più l’utilizzo di veicoli puliti ed economici in termini di energia, facendone abbassare i costi e ridurrà le emissioni di CO2 e di agenti inquinanti dell’intero parco europeo dei veicoli. Questa proposta è la revisione di una direttiva di dicembre 2005, che riguardava soltanto i veicoli pesanti e non metteva limiti alle emissioni di CO2.
Un parere negativo, però, arriva da Legambiente, secondo cui “la riduzione prevista per le case automobilistiche penalizza le auto più efficienti, di cui i produttori italiani e francesi sono leader indiscussi a livello europeo e mondiale.” Un altro “freno all’innovazione è la possibilità offerta alle case automobilistiche di costruire un pool, ossia una sorta di consorzio che consente di diluire ulteriormente gli impegni di riduzione.” “La partita è appena iniziata” – conclude il presidente di Legambiente – “Spetta ora al Consiglio e all’Europarlamento migliorare la proposta della Commissione. Italia e Francia devono costruire una grande alleanza, a favore dell’innovazione e della competitività dell’industria automobilistica europea.”
Greenpeace chiede al Parlamento europeo e ai ministri dell’Ambiente di resistere alle pressioni dell’industria delle automobili e rafforzare il testo del regolamento proposto in modo da:
– reintrodurre l’obiettivo di 120g CO2/km come media del parcoautomobilistico entro il 2012, e definire un target a lungo termine di 80g CO2/km come media delle nuove macchine entro il 2020;
– impiegare la dimensione dei veicoli, e non il loro peso, come base per gli standard di CO2 (dove per dimensione si intende la superficie approssimativa occupata dalla macchina);
– definire sanzioni che possano effettivamente spingere l’industria arispettare i nuovi standard di emissione.
Greenpeace propone una sanzione di circa 150 € per ogni grammo di CO2 emesso oltre il limite legale e per ogni veicolo venduto.
Via | Helpconsumatori