È emergenza pendolari. Treni vecchi, sporchi, sempre più affollati accolgono le migliaia di persone che ogni giorno devono spostarsi con convogli per tratte locali. A fronte di una domanda per i treni pendolari sempre crescente (+ 14,5% tra il 2001 e il 2007) gli investimenti per il servizio sono fermi e i trasferimenti sono sempre gli stessi dal 2000 (erano 1.215 milioni di euro nel 2000, sono 1.174 nel 2008). Eppure in questi anni investimenti pubblici per le infrastrutture ci sono stati. Il 70% delle risorse stanziate attraverso la Legge Obiettivo dal 2002 ad oggi è andato a strade e autostrade. “Mille treni per i pendolari subito”. È l’appello di Legambiente che si mobilita per il rilancio del trasporto ferroviario locale con la campagna Pendolaria: quindici giorni di iniziative per richiamare l’attenzione sulle gravi condizioni in cui versa il trasporto pendolare italiano.
Sono ben 14 milioni gli italiani che per motivi di studio o lavoro si spostano ogni giorno al di fuori del proprio comune ma di questi solo 2 milioni lo fanno in treno. La maggior parte preferisce l’auto e spesso soprattutto perché i convogli sono disagevoli, sudici e affollati.
“Se non s’investono risorse e non si acquistano subito nuovi treni – sottolinea Edoardo Zanchini, responsabile Trasporti dell’associazione – è impossibile pensare d’invertire questa tendenza e la cosa più preoccupante è che all’orizzonte non s’intravede la volontà da parte del Governo e delle Regioni d’investire sul trasporto ferroviario locale. Si reperiscono risorse per altre opere, come nel caso della Legge Obiettivo, e si continuano a tagliare quelle a Trenitalia“.
Secondo una elaborazione del Censis, la spesa annua del pendolare che si muove in auto è 4 volte superiore a quella di chi si muove con il servizio pubblico e il 70% di chi non utilizza attualmente il treno è disponibile a cambiare abitudini e ad utilizzarlo regolarmente in caso di miglioramento del servizio.
“Investire nel trasporto pendolare – continua Zanchini – oltre che necessario è anche conveniente e rappresenta la migliore risposta ai problemi delle città e al disagio economico delle famiglie. Innanzitutto perché la realizzazione degli obiettivi del Protocollo di Kyoto, di cui il Governo lamenta il gravoso costo, passa inevitabilmente di qui ma anche perché un efficiente servizio ferroviario pendolare può dare a tante persone che oggi si spostano in auto un alternativa più economica, pulita e meno stressante“.
Un’indagine elaborata dall’Isfort rivela che chi si muove sui treni pendolari ogni giorno sono donne (al 51%), giovani (il 54% ha meno di 29 anni), lavoratori e studenti. In sostanza le categorie già notevolmente vessate da crisi economica e inflazione e per le quali è urgente un intervento concreto che permetta loro di muoversi in modo moderno e civile.
Nei prossimi giorni dunque Legambiente annuncia iniziative in tutta Italia. I volontari dell’associazione prenderanno di mira stazioni e treni per monitorare ritardi e denunciare disservizi in tutte le regioni; ci saranno incontri e dibattiti con i comitati pendolari e gli amministratori locali che culmineranno poi a Roma il 19 novembre nella assemblea nazionale dei pendolari, per fare il punto sullo stato degli investimenti nel trasporto ferroviario pendolare in Italia, con l’obiettivo di portare le richieste dei cittadini pendolari e la questione della mobilità al centro del dibattito politico. Sempre nell’ambito di Pendolarla, tornerà nelle stazioni anche il Trofeo Caronte, la gara che mette a confronto mezzi di trasporto.