L’industria, soprattutto quella tedesca, sembra avere le idee chiare: le scocche dell’auto del futuro saranno in fibra di carbonio. Nel settore automobilistico, la parola d’ordine oggi è alleggerire, specie per quanto riguarda vetture elettriche e supercar. Le prime infatti devono fare i conti con i chili in più delle batterie, le seconde con gli eccessivi consumi. Vero punto di forza della fibra di carbonio è la densità, un elemento pesa circa quattro volte meno di uno delle stesse dimensioni in acciaio. Più resistente e più leggero. Un materiale composito sfruttato sulle monoposto di Formula 1 e ideale per una coppia di auto altrettanto composita: elettrica e alta di gamma (o sportiva).
Per le auto elettriche la strategia è chiara, compensare con la fibra di carbonio il peso aggiuntivo del pacco batterie consentirà di aumentare l’autonomia. La BMW i3 elettrica, che arriverà nel 2013, avrà, ad esempio, una scocca in fibra di carbonio con due telai in lega leggera dove saranno alloggiati sospensioni e organi meccanici per un risparmio di circa 300 chilogrammi, che corrisponde al peso delle batterie al litio.
Così com’è evidente il target di sportive e auto di lusso: ridurre il peso per tagliare i consumi e rientrare nelle future normative antinquinamento. Per ogni 100 chili in meno, si risparmia mezzo litro di carburante ogni 100 km. E in questi tempi di caro petrolio non è poco.
Resta l’ostacolo dei costi. Quelli della materia prima (i fogli di fibra di carbonio hanno un prezzo di circa 25 euro al metro quadrato) e quelli del lavoro che richiede tecnici altamente specializzati. C’è poi un problema di sostenibilità ambientale: i processi produttivi legati al carbonio sono energivori (negli stabilimenti di produzione si raggiungono temperature di 2 mila gradi) e con consistenti emissioni di CO2. A differenza dell’alluminio, soggetto a processi di corrosione, la fibra di carbonio è completamente riciclabile. E una volta riciclata, perde solo il 10 per cento delle caratteristiche meccaniche e possono essere utilizzate come fibre corte nel “forged” composite oppure per costruire biciclette.
Per finire, la riparabilità: per garantire la stessa continuità strutturale e resistenza meccanica, le fibra di carbonio utilizzate nella riparazione devono avere lo stesso orientamento. Non è dunque possibile portare l’automobile eventualmente danneggiata in una carrozzeria tradizionale.