
L’utilità dell’ESC è evidente: se tutte le auto circolanti ne fossero dotate, gli incidenti dovuti a sbandata si ridurrebbero dell’80% e sulle strade italiane si registrerebbe una riduzione del 10,4% dei morti. La spesa dello Stato per finanziare, nei prossimi 12 anni, il rinnovo del parco circolante con veicoli dotati di ESC, sarebbe di 489 milioni di euro, con un risparmio annuo di 1,35 miliardi di euro di costi sociali.
“E’ incredibile – rileva il Presidente dell’ACI, Enrico Gelpi – che una tecnologia nata in Europa sia molto più diffusa altrove e quasi sconosciuta in casa nostra, dove addirittura il 10,5 dei modelli non ha e non può avere l’ESC. I sistemi elettronici per il controllo della stabilità sono fondamentali per ridurre i rischi di “sbandata” ed accrescere sensibilmente gli standard di sicurezza sulle nostre strade. Per questo è necessario intensificare gli sforzi per sensibilizzare l’intera “filiera della mobilità” (costruttori, venditori, automobilisti) sui vantaggi offerti da queste tecnologie, ipotizzando un sistema di incentivazioni tali da consentire che, nel più breve tempo possibile, l’intero parco circolante possa essere composto da veicoli dotati di ESC/ESP.”
“E’ quasi certo – ha proseguito Gelpi – che le Istituzioni europee fisseranno l’obiettivo di dotare di ESC tutte le nuove auto di nuova immatricolazione entro il 2012. Non è però chiaro se ciò avverrà su basi volontaristiche o attraverso una direttiva comunitaria. Ci sono resistenze di fronte a quest’ultima ipotesi. Qualunque ipotesi prevarrà, è comunque importante l’impegno che sarà assunto.”
“Il 2012 – ha concluso il Presidente dell’ACI – non è lontano. Aspettare che arrivi senza fare passi avanti non è utile e non conviene a nessuno. Ecco perché è singolare che, mentre si lavora a soluzioni condivise nell’offerta delle applicazioni tecnologiche, si continui a distinguere tra figli e figliastri. Non è più giustificabile, né sopportabile il fatto che in alcuni paesi europei un modello di vettura sia disponibile con l’ESC di serie su tutte le versioni, mentre in altri l’ESC addirittura non sia disponibile neppure come optional.”
ESC/ESP: tasso di istallazione
Tra i paesi europei l’Italia risulta al penultimo posto quanto a “tasso di installazione”: solo il 41% delle auto immatricolate è dotata di ESP, contro il 93% della Svezia, il 77% della Germania e il 55% della Spagna. Peggio di noi solo l’Olanda con il 39%. Eppure la sicurezza è indicata dal 54% degli automobilisti come elemento primario di scelta nell’acquisto della prossima vettura, molto più del comfort (25%), delle prestazioni del motore (22%) e del design (19%).
Italia: tra le 10 auto più vendute ESC/ESP di serie solo per il 38% delle versioni
Oltre alla scarsa informazione pesa l’estrema e ingiustificata variabilità del prezzo, che può oscillare dai 200 ai 1.000 euro. L’80% della auto oggi in vendita in Italia propone di serie l’ESP, per un totale di 3.064 versioni, e per altri 382 modelli è offerto come optional al prezzo medio di 563 euro. Ma tra le 10 auto più vendute, per lo più utilitarie, l’ESC è di serie solo per il 38% delle versioni e per il 51% viene proposto optional al costo medio 604 euro.
Via | ACI