Poche, anzi pochissime, tra le 4×4 in circolazione hanno mai affrontato un vero percorso in fuoristrada. Un percorso con ostacoli autentici in grado di evidenziare le differenze tra una sport utility e un’auto convenzionale. Ben oltre il percorso innevato di montagna o la strada bianca, percorribile con un minimo di attenzione anche da una city car con due sole ruote motrici. Se si decide di provare, chi non ha esperienza deve affrontare il problema di capire fino a che punto si può spingere. In linea di massima, una vera fuoristrada, con blocchi del differenziale e marce ridotte, sorprende per gli ostacoli che riesce ad affrontare, superando le più ottimistiche aspettative.
Per contro, ci sono situazioni apparentemente non impegnative, nelle quali è meglio non avventurarsi se non si è opportunamente dotati di attrezzature adeguate, come pneumatici specifici o un verricello per disimpegnarsi dalle condizioni più critiche.
Le occasioni più comuni che si trasformano in trappole per le integrali sono due: il guado e la marcia sulla riva di un fiume, di un lavo o del mare. Il rischio è sempre quello di rimanere piantati in acqua, con il pianale che poggia sul terreno e le ruote che girano a vuoto . Ma parte queste situazioni, critiche per tutti i mezzi, occorre stabilire fino a dove ci si posa spingere a seconda del tipo di 4×4. Anche se si è portati a pensare che siano tute simili, in realtà le differenze possono risultare davvero notevoli.
Per rendere l’idea la rivista Automobile ha messo alla prova una tra le più piccole e conosciute integrali, con impostazione mirata all’offroad, la Fiat Panda Cross, e il suo opposto, vale a dire la Toyota Land Cruiser, una maxi con carrozzeria a cinque porte.
Il risultato è che, nonostante l’apparenza, le protezioni antiurto in materiale sintetico sembrano rendere più rude la Fiat Panda Cross rispetto alla Toyota Land Cruiser dall’aspetto elegante, che ha tutte le parti di carrozzeria lucide ed esposte. Ma la realtà è ben differente: la Toyota Land Cruiser è davvero a proprio agio nell’offroad. Va detto, comunque, che l’interasse compatto, la carrozzeria con sbalzi minimi sulle ruote e le sospensioni rialzate rispetto alle versioni base regalano alla mini 4×4 angoli caratteristici favorevoli. La differenza sostanziale tra la Fiat Panda Cross e la Toyota Land Cruiser sta nel ritmo che si riesce a mantenere su un percorso impegnativo. La Panda può contare solo sullo slancio, non può permettersi di affrontare in aderenza una salita impegnativa e nemmeno seguire il greto di un torrente arrampicandosi sui massi con un filo di gas. La Toyota Land Cruiser riesce invece a sorprendere, soprattutto se equipaggiata con le gomme giuste. Se una difficoltà è da affrontare velocemente, si può contare sull’altezza da terra e su sospensioni efficaci.