È in dirittura d’arrivo il decreto per la sterilizzazione dell’Iva sui carburanti che dovrebbe permettere una riduzione del prezzo al consumo fino a 2 centesimi di litro per combattere il caro-petrolio. Il provvedimento “è imminente” confermano fonti del ministero dello Sviluppo economico. Si tratta di una misura, prevista dalla Finanziaria 2008, che attraverso un decreto Economia-Sviluppo economico permette di recuperare, almeno in parte, attraverso l’accisa, il maggior gettito Iva derivante dall’aumento dei prezzi industriali della materia prima. Ben venga, sostiene Federconsumatori, il “Decreto taglia tasse”, che dovrebbe alleggerire l’incidenza dei rincari del petrolio sul prezzo dei carburanti ma, “a nostro parere, ci sono ancora molte altre operazioni che è necessario mettere in campo per alleviare la pesante e preoccupante situazione in cui versa il settore dell’energia e in particolare dei carburanti.”
Nello specifico dei carburanti – ribadisce Federconsumatori – è necessario “operare un vero e proprio processo di liberalizzazione del sistema della distribuzione, facendo in modo che ogni distributore possa comprare direttamente dal mercato almeno il 50 per cento dei carburanti che eroga e non, come oggi, vincolando completamente l’erogazione alla compagnia di bandiera di appartenenza.” Così facendo, secondo l’associazione, vi potrebbe essere un abbattimento molto forte dei costi e quindi dei prezzi dei carburanti, almeno per 6-7 centesimi al litro. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, ritiene che “il provvedimento arriva troppo tardi, e rappresenta troppo poco per gli automobilisti italiani. Un taglio del prezzo della benzina di 2 centesimi al litro appare del tutto inadeguato e insufficiente se si pensa che nel corso degli ultimi cinque anni gli automobilisti hanno dovuto sborsare oltre 67 miliardi di euro solo per i prelievi fiscali sui carburanti.” Per questo il Codacons chiede “una riduzione più drastica e di almeno 8 centesimi di euro al litro se si vuole davvero aiutare le famiglie italiane alle prese con una nuova stangata legata al caro-petrolio.”
“Con la forte rivalutazione dell’euro, il prezzo del petrolio è rimasto inalterato”, sostiene l’Adoc che invoca l’intervento dell’Antitrust per approfondire il meccanismo dei prezzi stabiliti dai petrolieri. Per l’associazione è importante procedere alla liberalizzazione della vendita dei carburanti: “si deve incentivare l’apertura di impianti non di marca – sostiene Carlo Pileri, presidente dell’Adoc – favorendo anche l’apertura di distributori nei centri commerciali.