L’attenzione verso le emissioni delle auto si è accesa soltanto da poco tempo, un anno o due, e così ancora non è diventata abitudine degli italiani valutare il consumo della propria automobile. In particolare per chi l’ha acquistata diversi anni fa e quindi ora non ha idea di quanta CO2 emetta per ogni chilometro percorso. Se vi riconoscete in questa descrizione, sappiate che siete in buona compagnia. Secondo l’ultimo curioso sondaggio del Centro Studi e Documentazione Direct Line, quasi un italiano su 3 non ha la minima idea di quanto la propria auto inquini.
Se questo non è poi così grave, comincia ad esserlo quando si parla di classe. Le famose Euro 0, Euro 1, Euro 2 e via dicendo oggi cominciano a pesare molto visto che in molti centri cittadini, e a volte persino in alcune periferie, non si può accedere se si è alla guida di un’auto “datata”. Certo, anche se il 19% degli italiani non sa a quale classe appartiene la propria auto, sarà difficile che stia guidando una Euro 0 con cui non può entrare quasi in nessuna città, a meno che non guidi un’auto di oltre vent’anni fa. Anzi, il 9% non sa nemmeno della classificazione.
Nonostante questa distinzione sia sempre più alla portata di tutti negli ultimi anni, sono proprio i più giovani a fare le figure peggiori visto che più di uno su cinque (22%) dei neopatentati (Under 22) non conosce di che classe è l’auto che guida. Leggermente peggio fanno le donne (23%).
L’attenzione per le auto ecologiche però è viva, e lo dimostra la domanda “acquisteresti un’auto ecologica allo stesso prezzo di una normale?”. A questa domanda la metà degli intervistati ha risposto di sì, ma solo il 22% si è detto disposto a pagarla mille euro in più rispetto ad una a benzina, mentre la percentuale crolla se si supera tale cifra.
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