L’Italia è stata deferita alla Corte di giustizia per la mancata osservanza della legislazione sociale europea in tema di trasporti stradali. Ricorsi per inadempimento sono stati depositati oggi dalla Commissione europea non solo nei confronti del nostro paese ma anche verso Grecia, Lussemburgo e Portogallo. La direttiva in questione è la 2006/22/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, che doveva essere recepita entro il primo aprile 2007. Secondo una nota di Bruxelles “la Grecia, l’Italia, il Lussemburgo e il Portogallo hanno omesso di comunicare i rispettivi provvedimenti nazionali che danno attuazione alla direttiva comunitaria relativa all’attuazione della normativa sociale europea nell’ambito dei trasporti su strada“. “Ai fini del suo corretto recepimento, la direttiva – spiega la nota – dispone che il numero dei controlli che ciascuno Stato membro organizza per garantire l’osservanza delle disposizioni in materia sociale (tempi di guida e periodi di riposo) debbano aumentare gradualmente dall’attuale 1% dei giorni di lavoro effettivo al 2% nel 2008 e al 3% nel 2010.” Fra i requisiti prescritti ci sono inoltre controlli da parte delle autorità competenti, coordinamento, programmi di formazione comuni e sviluppo di sistemi elettronici per lo scambio di informazioni.
PDF: La direttiva 2006/22/CE del Parlamento europeo e del Consiglio
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