Sì, Vettel credeva nel circuito di Spa e ci ha creduto al punto che a 14 km dal traguardo era terzo dietro le Mercedes e resistendo agli attacchi di Grosjean stava andando dritto a conquistarsi la medaglia di bronzo. Poi l’esplosione della gomma, le polemiche, le spiegazioni e i retroscena.
Basta dare un’occhiata alla dichiarazione di Vettel per capire che la seconda esplosione di una gomma nello stesso week-end è inaccettabile per chiunque, figurarsi per chi era ad un passo da podio. Dice Vettel
Se ascoltiamo tutte le scuse, i detriti, il fatto che il pilota sia uscito di pista, sono tutte cavolate. L’ha detto Nico che non è uscito di pista e neanche io sono uscito di pista. Non c’è nessuna spiegazione per quello che è successo, non è stato sicuro. C’è stata una foratura? Nessuna foratura, la gomma è esplosa è stato un enorme guasto che non dovrebbe accadere, non c’è stato alcun avvertimento.
Replica la Pirelli:
Si potrebbe contestare semmai il fatto che non abbia avvisato i team di un potenziale pericolo, lasciando loro troppa libertà. Ma questa fino adesso era la prassi, tanto che i gommisti non hanno acceso alle informazioni su pressioni e temperature durante la gara.
State per caso dicendo che la Ferrari ha esagerato perché ha fatto una sola sosta anche se ne consigliavate due o tre? Ecco le parole di Arrivabene:
Non siamo né stupidi né pazzi e non mettiamo a repentaglio i piloti: non accadrà mai. Quanti giri avremmo potuto fare? È scritto su un foglietto, ma non parlo prima della relazione dei tecnici – ha dichiarato Arrivabene come riportato sulle colonne del ‘Corriere della Sera’ – le nostre scelte strategiche si basano su dati precisi: c’è un ingegnere dedicato alle gomme, non sta lì a masticare il chewing gum ed è pagato per fornirmi informazioni perfette. La strategia è stata decisa alle 11 del mattino, in codice era il piano A. Chi pensa che abbiamo esagerato, stia zitto, non abbiam avuto alcun segno di cedimento o di allarme prima dello scoppio.