Si chiama Leaf to Home e in Giappone ha conquistato già il 3% degli abitanti che si servono delle auto elettriche. Questo sistema, infatti, espande le possibilità, le caratteristiche e il valore delle auto elettriche.
Da sempre le auto elettriche sono considerate dagli scettici al pari dei giocattoli: sono ritenute delle macchine dalla scarsa autonomia, da usare solo ed esclusivamente in contesti cittadini. Con il progetto Nissan Leaf to Home, la considerazione delle auto elettriche potrebbe cambiare in meglio.
Questo progetto infatti, fa in modo che le auto elettriche siano capaci di distribuire energia alle case in situazioni di emergenze, contribuendo alla stabilizzazione dei carichi di rete. In Giappone, dove i terremoti sono forti e frequenti, le situazioni di emergenza abbondano e anche gli applausi per questa iniziativa.
La casa automobilistica giapponese ha creato il dispositivo Leaf to Home che è capace di commutare il flusso di energia dalla macchina elettrica alle abitazioni. L’energia per la vettura è poi ricaricata in un secondo momento, magari di notte quando le tariffe sono più basse, ma nelle condizioni di emergenza, per esempio in caso di blackout, oppure nel caso in cui i cittadini vogliano servirsi di fonti di energia esterne a casa perché meno costose, ebbene, in tutti questi casi interviene Leaf to Home.
Le batterie della Nissan Leaf hanno una portata di 24 kWh, questo vuol dire che alle abitazioni riescono a fornire anche 6kWh. Il sistema piace e in Giappone è stato adottato già dal 3% dei clienti Nissan che ne percepiscono l’estrema utilità nei casi sismici. In Europa, dobbiamo aspettare ancora un po’ per servirci del sistema Nissan Leaf to Home. Probabilmente sarà distribuito nel Vecchio Continente a partire dalla fine dell’anno ad un prezzo contenuto entro i 3.500 euro.
Secondo Francisco Carranza, manager di Nissan Europa, c’è un altro punto di forza delle batterie Nissan: la possibilità di usarle al 70-80% per circa 7 anni anche dopo la dismissione dell’auto.