In un’indagine di fonte neutrale (Asstra-Hermes) sulle dotazioni degli ausilii per disabili dei mezzi di trasporto pubblico, more solito Napoli è in bassa posizione. Al vertice Trieste, con l’87% del parco veicolare aziendale attrezzato con piattaforme d’accesso, seguita da Roma, Milano e Firenze con oltre l’80, mentre qui risulta dotato solo il 45% dei mezzi di trasporto. Troppo poco per una città in cui il traffico di auto private va alla grande senza che si riesca a ridurlo e dove c’è il problema degli oltre 20.000 permessi per disabili. E ci sarebbe da vedere quante piattaforme siano utilizzabili, non guaste, moderne. Ma se anche fossero attrezzati ed efficienti il 100% dei mezzi? Il grosso problema è quello dell’accessibilità delle fermate. In via Marina o a corso Umberto strette banchine, pericolose anche per anziani e passeggeri in generale.
La maggioranza delle fermate sono o coperte da auto e moto in sosta o realizzate senza gli spazi necessari ai bus per accostare e ripartire, o presentano ostacoli di varia natura, quali panettoni in pietra (piazza Cavour), paletti dissuasori (via Cilea, Gemito, Manzoni e altrove) e cassonetti dei rifiuti. Diversi autisti – per fretta o disinteresse – tendono a fermare distanti dal marciapiede, sulla linea di corsa.