Anche le vernici e l’asfalto – se ad alta tecnologia – possono servire ad abbattere l’inquinamento e a migliorare la qualità dell’aria. Basta utilizzare materiale fotocatalitico, abbinato a lampade a emissioni ultraviolette, per diminuire sino al 30 per cento le emissioni di biossido di azoto (NO2). Il Comune di Milano e Atm utilizzeranno questi prodotti in luoghi dove i livelli di inquinanti sono elevati, come il parcheggio Atm di Famagosta, a sud della città. L’intervento sarà realizzato nell’area di capolinea e interscambio con la Linea 2 della metropolitana dove transitano ogni giorno oltre 1.200 autobus Atm e 420 mezzi di compagnie private di trasporto pubblico, oltre a 2.500 auto che utilizzano il parcheggio multipiano.
“Ci aspettiamo un esito positivo dalla sperimentazione e contiamo di estendere l’uso di materiali fotocatalitici anche ad altre zone critiche della città” ha detto l’assessore alla Mobilità, trasporti e ambiente Edoardo Croci – come altri parcheggi di interscambio, stazioni della metropolitana e tunnel.”
“Con questo intervento, oltre alla riduzione dell’inquinamento – ha aggiunto l’assessore – riqualifichiamo l’area di attesa di Famagosta, rendendola più pulita, più sicura e speriamo più utilizzata da chi arriva a Milano con i mezzi pubblici.”
Questo progetto nasce a seguito di una convenzione firmata lo scorso settembre tra Regione Lombardia e Comune di Milano per “l’attivazione della sperimentazione di sistemi di filtraggio, compresi i materiali fotocatalitici, finalizzati all’abbattimento del particolato fine” e affidato dal Comune ad Atm con il supporto tecnico dell’Agenzia milanese per la mobilità e l’ambiente (Ama).
Il piano di lavoro prevede tre fasi: la misurazione dei livelli di inquinamento nell’area prima della posa dei materiali fotocatalitici, la posa dei materiali e la misurazione successiva dei livelli degli inquinanti. La prima fase è stata portata a termine l’11 aprile scorso. Per due settimane, un laboratorio mobile ha misurato i livelli degli ossidi di azoto (NOX) e del Pm10 nell’area di interscambio di Famagosta.
La seconda fase è iniziata in questi giorni e consiste nella posa dei materiali fotocatalitici nei tre lunghi tunnel che compongono l’area. Il primo è già stato ultimato. Il precedente tappeto di asfalto è stato sostituito con uno nuovo sul quale è stato applicato un catalizzatore, biossido di titanio (TIO2), che in presenza di aria e di luce solare o artificiale attiva un processo chimico che facilita la degradazione delle particelle nocive in sostanza innocue.
In tutta l’area, inoltre, è stata completata la bonifica da graffiti e disegni, e sugli elementi verticali, colonne e tetto, è stata stesa un’ecopittura anch’essa contenente biossido di titanio. In totale l’area sottoposta a intervento è di 16mila metri quadri. Il lavoro sarà completato con l’installazione di duecento lampade a raggi ultravioletti che favoriscono il processo di fotocatalisi, oltre ad aumentare l’illuminazione dell’area del parcheggio di intescambio.
La terza e ultima fase prevede la misurazione dei livelli di inquinamento dopo la posa dei materiali fotocatalitici. Sarà realizzata dai tecnici dell’Ama con le stesse modalità della misurazione prima dei lavori con un laboratorio mobile. La Regione Lombardia ha emesso nel 2004 un bando per l’assegnazione di contributi per l’impiego di materiali fotocatalitici finalizzato all’abbattimento degli inquinanti. Il contributo ottenuto dal Comune di Milano per realizzare il progetto è di 600.000 euro. La società vincitrice della gara è la Global Engeneering.
Via | Comune di Milano