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MotoGP: Daniel Pedrosa pilota di riferimento della Honda?

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Trascorse poche settimane dal termine della stagione mondiale, Daniel Pedrosa si è tolto qualche sassolino dalle scarpe commentando sia il trend di sviluppo, sbagliato, di Honda e Michelin, sia l’apporto a suo dire nullo che Nichy Hayden avrebbe dato allo sviluppo della RCV212: “Molti hanno detto che è una moto piccola. E’ vero, non c’è dubbio, ma non è questo il problema. Ci sono stati errori in fase di sviluppo: io ho dato alla squadra delle indicazioni che successivamente si sono rivelate esatte, mentre un altro pilota, campione del mondo (Hayden ovviamente, ndr), ha fornito suggerimenti che non sono serviti alla causa della squadra. Ha provato la moto a Valencia e ha detto “Non va niente di questa moto”. La squadra ha così dovuto prendere due strade contemporanemente, ritrovandosi due pareri opposti sulla moto. Questo è il problema quando un pilota non capisce niente della moto e del suo sviluppo, mandando i tecnici alla pazzia…

Pedrosa che ha chiuso la stagione con due vittorie all’attivo, si è detto particolamente amareggiato per le difficoltà incontrate durante l’anno e per il 2008 avanza chiaramente la pretesa di essere l’unico “faro” della Honda per lo sviluppo delle nuove moto. Queste le sue parole: “Alla fine posso ritenermi soddisfatto del secondo posto di campionato, ma non dell’andamento di questa stagione. Puntavamo al titolo, ma in diverse circostanze niente è andato per il meglio. Mi sono reso conto che non c’era la possibilità di lottare per vincere al Mugello: ho spinto dal primo all’ultimo giro, ho fatto una gara incredibile, ma questo non è bastato. Anche a Barcellona è andata così… a Laguna Seca poi ho definitivamente abbandonato le speranze di vittoria nel campionato. E’ stato il momento più difficile della stagione, e dopo Brno abbiamo fatto un lungo briefing tecnico con la squadra. Ci siamo guardati in faccia uno per uno e ci siamo detti “Bene, abbiamo sbagliato, adesso lavoriamo duramente”. I progressi si sono visti. Il momento da ricordare del 2007? La vittoria a Valencia, senza dubbio. Sono riuscito così a chiudere al secondo posto di campionato, ottimo non tanto per aver scavalcato Rossi in classifica, ma per la posizione in sè. Ricorderò anche la vittoria al Sachsenring, anche se sapevo che in quel momento non eravamo competitivi“.

Via | Motograndprix

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