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Prezzo del Petrolio in continua ascesa, nuovo record a 118 dollari!
Vola ancora il prezzo del petrolio, che sfonda quota 118 dollari al barile. Nuovo massimo di tutti i tempi anche per il Brent che schizza a 115,03 in aumento di 60 cent. “E’ possibile che gli alti prezzi del petrolio provochino una recessione economica globale” – ha dichiarato Nobuo Tanaka, direttore dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, a margine dell’International Energy Forum.
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“Si tratta di una stangata che peserà sulle tasche dei cittadini, molti dei quali, proprio per gli eccessivi costi dei carburanti, rinunceranno a qualche giorno di vacanza, o sceglieranno mezzi di trasporto alternativi – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – una vera e propria emergenza quella del caro-petrolio, che ci auguriamo il nuovo Governo inserirà come priorità della propria attività”.
Petrolio: nuovo record a 117,05 dollari
Il petrolio sfonda quota 117 dollari e raggiunge il nuovo record a 117,05 dollari al barile sul mercato elettronico after hours di New York. A pesare sulle quotazioni, le dichiarazioni del segretario generale dell’Opec Abdullah Al-Badri, che ieri ha escluso aumenti di produzione.
“Prezzi del petrolio troppo alti pesano sull’economia mondiale per 500 miliardi di dollari ogni 10 dollari di aumento del prezzo del barile”. Ad affermarlo, intervenendo all’Ief, è il presidente del Consiglio, Romano Prodi.
Il greggio si mantiene a livelli record: 114,08 dollari al barile
A New York, i futures sul petrolio con scadenza a maggio vengono scambiati a quota 114,19 dollari al barile, in rialzo di 39 centesimi rispetto all’ultima rilevazione di ieri. Il greggio si mantiene a livelli record, dopo avere fissato il massimo storico a quota 114,50 dollari, superando il precedente record fissato ieri a quota 114,08 dollari.
Prezzi della benzina ancora in rialzo!
Tornano a correre i prezzi alla pompa di benzina e gasolio che, aggiungendo i 2 centesimi tagliati dall’intervento temporaneo sulle accise, supererebbero il record storico. Per l’Adoc serve un intervento deciso del Governo. “Il taglio fiscale non ha sortito alcun effetto e i prezzi della benzina tornano a correre – commenta Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – se si intende veramente salvare l’economia delle famiglie, evitandogli un aggravio di quasi 300 euro l’anno, servono interventi più decisi e coraggiosi da parte del Governo e un maggiore controllo sulle compagnie petrolifere. E’ opportuno, inoltre, che l’Antitrust indaghi sul prezzo quasi omologato praticato dai distributori di marca, maggiore di 10-12 centesimi rispetto a quelli non marcati .
FIGISC: concorrenza nel mercato dei carburanti esiste!

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