Tutte le associazioni dei consumatori devono far parte della commissione comunale di Roma, nata per trattare il tema dell’aumento delle tariffe dei taxi nella capitale. Lo ha deciso il Tar del Lazio, accogliendo il ricorso con cui il Codacons chiedeva l’annullamento del provvedimento con il quale il Comune di Roma aveva istituito la commissione che nel dicembre 2007 ha portato all’accordo sugli aumenti delle tariffe del 18% e 500 nuove licenze nella capitale. A rappresentare i consumatori, infatti, l’amministrazione capitolina aveva chiamato soltanto Adoc e Cittadinanzattiva, ed escluso un rappresentante del Codacons, oltre a tutte le altre associazioni. Secondo i giudici, il Comune avrebbe dovuto procedere dando la massima pubblicità alla costituzione della commissione, “previa idonea fissazione dei criteri d’individuazione delle associazioni consumeristiche i cui rappresentanti, in numero di tre, devono far parte della Commissione stessa.” Inoltre, secondo il Tar, ogni decisione sull’aumento delle tariffe avrebbe avuto bisogno di un approfondimento in contraddittorio con le parti sociali, tra cui, in particolare, proprio le associazioni dei consumatori, e che non si poteva prescindere dal requisito della massima rappresentatività delle associazioni stesse.
A questo punto, rimane un problema: se il Tar ha annullato la commissione consultiva che ha deliberato circa l’aumento delle tariffe e delle licenze a dicembre, anche gli atti emessi sono annullabili?
Via | Help Consumatori
Immagine | Ford Mondeo Taxi, di Threecharlie,
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