L’ultima creazione della Xiaomi è quasi un cambio di paradigma in termini sia di innovazione e green tech, sia di performance. Andiamo dunque a conoscere meglio questa berlina elettrica che quattro social influencer italiani, in un viaggio iniziato ieri e che prevede una visita anche alla sede di Pechino della multinazionale, stanno per scoprire.
Prestazioni notevoli
È abbastanza raro che le auto elettriche abbiano sia un’accelerazione rapida, sia una velocità elevata ma la SU7 ci riesce: da 0 a 100 in 2,78 secondi, da 0 a 200 in meno di 11 e la capacità di raggiungere i 265 km/h.
In quanto all’autonomia, parliamo di oltre 800 km con due soste brevi – nel senso che sia la versione ‘Max’ che arriva fino a 510 km, sia quella “standard” che ne garantisce 350 coprono le rispettive distanze con soli 15 minuti di ricarica.
Telaio e cabina smart
Il telaio prevede un doppio braccio oscillante in alluminio, pneumatica a circuito chiuso, ammortizzatori a smorzamento variabile, sospensioni indipendenti a 5 bracci, distribuzione 50-50 del peso anteriore e posteriore e controlli Bosch per i freni e la stabilità.
Per quanto riguarda il benessere alla guida, ci sono due opzioni-base e diverse possibilità di personalizzazione. Che includono uno schermo ultra-nitido di controllo e un cruscotto ruotante, dispositivi smart home per una facile integrazione con il veicolo, connessioni di espansione (anche ecologica e anche verso l’esterno) e funzionalità plug-and-play. In un veicolo che collega tutti i terminal intelligenti come mai prima d’ora.
Sicurezza e sostenibilità
La struttura è in lega di acciaio e alluminio, con 16 configurazioni che forniscono una protezione da tutte le direzioni. Inoltre, la SU7 è equipaggiata di controlli, carica-batterie e compressori in carburo di silicio – di maggiore efficienza energetica e dunque fondamentale per la transizione green automotive e il raggiungimento della neutralità climatica.
Lo stabilimento stesso funziona con un tetto solare che genera 16,4 milioni di kWh di energia pulita all’anno. E con un’efficienza del 99% nel trattamento dei gas di scarico, che permette alla fabbrica di raggiungere lo “zero” emissioni di metalli pesanti nelle acque reflue. Per una produzione che a maggio, per far fronte alle crescenti richieste, “sfornava” una nuova SU7 ogni 76 secondi – cioè 40 veicoli all’ora e, potenzialmente, 20mila al mese.
La squadra e il viaggio
Beatrice Asia Barutta, Federico Fontana, Luca Lattanzio, Cristina Musacchio e Alex Zarfati. I primi quattro, a contare insieme circa 5 milioni di followers tra Instagram, YouTube e TikTok. Il quinto, guida ormai esperta e appassionato divulgatore della Cultura orientale, a far parte come socio fondatore dell’Agenzia di comunicazione I SAY che ha organizzato il viaggio.
La sede di Pechino della Xiaomi sarà solo il primo appuntamento di una settimana fitta di impegni. Che porterà la squadra alla scoperta di diversi luoghi di tradizione e modernità tra Pechino e Shanghai. Compresi il Parco tecnologico di Tsinghua (il più importante tra quelli scientifico-accademici della Cina, improntato sul green high-tech e lo sviluppo sostenibile) e lo stabilimento di assemblaggio degli Airbus di Tianjin che – con la costruzione della seconda linea e l’accordo per il carburante sostenibile dell’americana DG Fuels – sta rivoluzionando l’industria aeronautica cinese.