In genere si tende a fare di tutt’erba un fascio quando si parla di auto ecologiche, mettendo insieme le ibride con le elettriche. In realtà non è così perché definiscono due settori diversi del mercato. Almeno quando si guarda all’Europa.
Le ibride vanno meglio delle elettriche pure. Lo ha detto anche l’osservatorio Eafo, European Alternative Fuels Observatory che ha diramato di recente i dati sulle immatricolazioni di vetture con il powertrain misto. Queste auto vanno meglio di quelle a emissioni zero.
I dati dell’Eafo sull’Unione Europea e i Paesi Efta hanno definito un quadro assolutamente positivo per le vetture plug-in, escluse quindi le ibride in senso stretto come quelle messe in circolazione da Toyota e Lexus. I dati relativi all’ultimo anno sono stati riassunti così da Quattroruote:
in un anno, le immatricolazioni sono aumentate dalle 93.149 unità del 2014 alle 189.005 del 2015, per un aumento pari al 203% e una quota di mercato passata dallo 0,7 all’1,3%. Nell’ambito di questo piccolo boom, entrambe le alimentazioni hanno registrato una crescita assoluta, ma la lancetta si è progressivamente spostata verso le soluzioni ibride: il 2014 ha registrato 57.210 immatricolazioni di elettriche pure e 35.939 di ibride plug-in, mentre nel 2015 il rapporto di forza è cambiato con 88.962 vendite di emissioni zero e 100.043 di ibride plug-in. L’accelerazione si è sentita soprattutto a dicembre, quando le ibride sono volate a 23.734 immatricolazioni lasciando le elettriche a quota 12.492. Per quanto riguarda il 2016, i numeri evidenziano un totale di 23.566 vetture alla spina, di cui 11.990 elettriche e 11.576 ibride plug-in: un pareggio in apparente controtendenza che andrà verificato nei prossimi mesi.
Che si debba iniziare a riconsiderare la mobilità?