Avanzano i polmoni verdi delle città grattando centimetri importanti alla giungla d’asfalto nei nostri centri urbani. Verona e Cagliari al top per il verde a disposizione di ogni cittadino. Ma le città italiane respirano sempre male per colpa dello smog anche se le polveri sottili (Pm10) diminuiscono in tutte le città rispetto al 2000, dal -4 per cento di Taranto al -67 per cento di Brescia. Ancora tante le auto con Roma che mantiene il primato per auto ogni mille abitanti pur con un calo del 4,5 per cento. Questa la fotografia sulla salute delle nostre città scattata dal IV Rapporto dell’Agenzia per la protezione dell’ Ambiente (Apat) sulla Qualità dell’Ambiente Urbano, presentato l’11 marzo a Roma. Il trasporto su strada è il principale fattore di inquinamento in 19 delle 24 città considerate. In 11 città il suo apporto supera il 50 per cento del totale e a Roma, Torino e Messina è superiore al 60 per cento. In aumento le auto a basse emissioni con le Euro 4 che superano il 10 per cento in tutte le città. Diminuiscono gli stabilimenti a rischio di incidente rivelante tranne che a Brescia mentre sull’elettrosmog l’80 per cento delle 24 città non ha sforato i limiti. Risulta generalmente pulito il mare delle principali città italiane e loro province (91,3 per cento balneabile).
“La sfida è rendere più vivibili le aree urbane. Stiamo migliorando – ha detto il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio commentando i dati – rispetto a una situazione iniziale molto compromessa ma servono misure molto drastiche. Il tema della qualità dell’aria resta centrale”.
Ecco nel dettaglio la cartella clinica delle nostre città:
Verde pubblico (esclusa proprietà privata): incremento in tutte le 24 città italiane sopra i 150mila abitanti, con l’eccezione di Messina. Napoli ottiene i risultati migliori, con una crescita del 19,5 per cento tra il 2000 e il 2006, seguita da Cagliari con l’8 per cento e Torino col 5,6 per cento. Al 2006, la percentuale di verde pubblico a Cagliari è il 53 per cento della superficie cittadina, mentre a Verona il 45,6 per cento e a Palermo il 33,9 per cento. Valori molto bassi invece a Taranto, Foggia, Messina, Bari e Reggio Calabria. Negli ultimi sette anni la disponibilità per abitante è aumentata di 23 m2 a Napoli (da 5 a 28 m2), anche se Verona è la città che ne ha di più in assoluto, con 363 m2 a persona, seguita da Cagliari con 282 m2
PM10: le emissioni totali diminuiscono in tutte le città rispetto al 2000, dal -4 per cento di Taranto al -67 per cento di Brescia. Il settore trasporti su strada ha fatto registrare decrementi significativi: dal 29 per cento di Prato all’82 per cento di Brescia. Ma i dati sulle emissioni di PM10 dimostrano che il trasporto su strada è il principale fattore di inquinamento in 19 delle 24 città considerate. In 11 città il suo apporto supera il 50 per cento del totale e a Roma, Torino e Messina è superiore al 60 per cento.
Parco veicolare: dal 2000 al 2006, Milano registra un calo del 9 per cento, mentre in molte città del sud cresce il numero di auto, in linea col trend nazionale. Taranto aumenta del 10,8 per cento mentre Napoli fa eccezione, con una diminuzione del 6,0 per cento. Tra le 24 città, Roma, è quella con più auto ogni mille abitanti anche se nell’ultimo anno scende a 699 veicoli (-4,5 per cento); a Nord il record spetta a Modena, con 651 vetture e al sud il valore maggiore è quello di Catania (680). Aumenta il numero di auto a basse emissioni, con le Euro 4 che superano il 10 per cento in tutte le città, con il valore più alto a Roma (24,6 per cento).
Rifiuti: nelle grandi città, tra 2002 e 2006 la produzione di rifiuti è cresciuta del 5,1 per cento, molto meno che nel resto del paese, che ha avuto nello stesso periodo una media nazionale dell’8,9 per cento. Un minor incremento che sembra dipendere dalla diminuzione della loro popolazione, visto che a livello pro capite nel 2006 hanno prodotto 622 Kg per abitante, 72 in più rispetto alla media nazionale: la raccolta differenziata vede come migliore performance quella di Padova, che nel 2006 ha raggiunto il 39 per cento, seguita da Torino col 36,7 per cento, Brescia col 35,8 per cento e Prato col 35,3 per cento; restano sotto il 10 per cento città come Cagliari, Napoli, Catania e Messina.
Energia e acqua: in 6 anni i consumi di gas per uso domestico e riscaldamento sono cresciuti (+6,7 per cento nel 2006 sul 2000) ma tra il 2005 e il 2006 c’è stata una diminuzione pro-capite del 4,8 per cento. Stesso trend per l’energia elettrica pro-capite che ha registrato un -6,2 per cento rimanendo costante intorno ai 1.155 kWh per abitante anche se nel 2006 si è registrata una temperatura più mite del 2005. In diminuzione i consumi di acqua: dai 75,3 m3 del 2000 ai 69,4 del 2006.
Immagine: Colosseum at night in Rome, Italy, di Aaron Logan, da Commons Wikimedia, Licenza: CC-by