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Adoc: benzina, tagliare le accise di 30 centesimi

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Abolire le accise introdotte per eventi eccezionali dal 1935 al 2004, e poi rese permanenti, per un taglio di 30 centesimi di euro sul prezzo al consumo di un litro di benzina”. Questa la richiesta di Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc, al nuovo Governo Berlusconi. “Ad oggi le tasse sui carburanti incidono per più del 50%, considerando accise e Iva – continua Pileri – ma molte delle accise furono introdotte in seguito ad eventi eccezionali e temporanei, come la guerra di Abissinia del 1935, il terremoto del Belice del 1968 o quello dell’Irpinia dell’80. Nonostante il cessare della situazione straordinaria, le tasse non sono state abolite. Con il risultato che oggi siamo costretti a pagare un balzello di 0,30 euro, Iva compresa, per situazioni che hanno avuto la loro fine anche 70 anni fa.”
Per l’Adoc tagliare le vecchie accise comporterebbe un risparmio diretto di 360 euro l’anno per i consumatori.
Chi possiede un’auto a benzina spenderebbe in media 360 euro in meno su base annua – conclude Pileri – mentre con un’auto a gasolio si risparmierebbero 180 euro l’anno. Inoltre, i prezzi dei prodotti trasportati, come gli alimentari, potrebbe subire un ribasso di circa il 20%”.

Accise introdotte in Italia:
1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
14 lire per la crisi di Suez del 1956;
10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
10 lire per l’alluvione di Firenze del 1966;
10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
75 lire per il terremoto dell’Irpinia del 1980;
205 lire per la missione in Libano del 1983;
22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
0,020 euro per rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004.

Totale accise = 0,25 euro (+ Iva su accise di 0,05 euro = 0,30 euro)

Via | Adoc

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