Cartelloni in autostrada per dare informazioni sui prezzi praticati dai distributori: era una delle misure che Altroconsumo indicava da tempo come possibile via per aiutare i consumatori a fronteggiare il caro-carburante. Ma i cartelloni sono ancora pochi, spesso non funzionano o non danno informazioni del tutto corrette. Questo l’esito dei sopralluoghi di Altroconsumo per le autostrade italiane. Il tema di come fronteggiare il caro benzina è all’ordine del giorno dell’agenda politica da anni, nel corso dei quali si sono sprecate le promesse di fare qualcosa di concreto, dalla defiscalizzazione all’adozione di misure adeguate per introdurre elementi di concorrenza e liberalizzazione nel mercato dei carburanti. Altroconsumo è sempre in prima linea nel chiedere ai vari governi di rispettare gli impegni e adottare decisioni concrete. Purtroppo l’unica iniziativa avviata fino ad ora, che si inscrive nell’ambito del decreto sulle liberalizzazioni (il cosiddetto “Bersani”), è rappresentata dai cartelli che, in alcuni tratti delle autostrade italiane, danno (o dovrebbero dare) indicazioni su dove fare il pieno spendendo meno. Era una delle misure che indicavamo da tempo come possibile via per aiutare i consumatori a fronteggiare il caro-carburante. Peccato che quest’unica cosa fatta sia stata fatta male: i cartelloni sono ancora pochi, spesso non funzionano o non danno informazioni del tutto corrette. Questo l’esito sopralluoghi di Altroconsumo per le autostrade italiane.
Al momento i cartelloni sono in tutto dieci, distribuiti prevalentemente sulla A1 Milano – Napoli (l’autostrada del sole). Nella tabella è proposta la sintesi di quel che Altroconsumo ha trovato lungo le autostrade. Hanno indicato il chilometro esatto in cui compare il cartello nelle tratte che prese in considerazione. Come è possibile notare, il quadro è decisamente sconfortante: dei nove cartelloni incontrati, quattro non funzionavano o comunque riportavano informazioni inesatte. Per un cartellone (Roma – Milano, chilometro 177) Altroconsumo è riuscito a leggere le informazioni, ma subito dopo si è spento. Soltanto quattro cartelloni erano regolarmente funzionanti. In sostanza: ben il 50% dei cartelli relativi all’inchiesta ha dato risposte non utilizzabili. Se si pensa che sono stati considerati praticamente tutti i cartelloni esistenti c’è poco di cui compiacersi.
Via | Altroconsumo