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Adusbef e Federconsumatori: “necessario promuovere l’alimentazione a Gpl per le automobili per ridurre la spesa carburanti”

gpl.jpg In sette anni la cifra che gli automobilisti devono sborsare per fare il pieno è aumentata di 17,3 euro per la benzina e addirittura di 22 euro per il gasolio. A fare i conti di quanto è stato l’impatto del caro-carburanti sulle tasche degli italiani dal 2001 ad oggi, è il Codacons, che teme una stangata da 510 euro l’anno in arrivo per le famiglie a causa delle ricadute dei prezzi alle stelle di benzina e diesel. “I consumatori, vista la situazione di crisi, sono sempre più in agitazione – spiega il presidente Codacons, Carlo Rienzi – a seguito del nuovo record raggiunto oggi dalla verde”. Una preoccupazione legata non solo al caro-pieno, ma a “tutte le ripercussioni che l’incremento dei carburanti avrà su tariffe energetiche, alimentazione, trasporti, eccetera, con una stangata generale all’orizzonte pari a 510 euro annui a famiglia“.
A fare i conti sul costo della benzina degli ultimi dodici mesi sono Adusbef e Federconsumatori: con la benzina, facendo in media due pieni al mese, si spendono oggi ben 1690 euro l’anno, 240 in più dal 1 gennaio 2007 quando la benzina era a 1,213 euro al litro. “Il Gpl, sostengono le due associazioni, sebbene consenta di fare meno km con un litro, permetterebbe di risparmiare la considerevole cifra di circa 600 euro l’anno“. “È ora di promuovere l’alimentazione a Gpl per le automobili – dichiarano i consumatori – mettendo finalmente in campo importanti opere di investimento, di incentivazione e di riconversione. Naturalmente, a questi provvedimenti si deve inoltre affiancare un ampliamento della rete di distribuzione. Operando in questa direzione si avrebbero infatti due importantissimi effetti: una riduzione delle spese in carburanti, visto che il Gpl costa circa la metà della benzina e una spinta verso la diminuzione del prezzo della benzina, vista la riduzione del suo consumo”.

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