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Alla guida del cambiamento climatico: Greenpeace sull’auto dei “Flinstones”

flinstones.jpg Attivisti di Greenpeace hanno viaggiato sull’auto dei Flinstones (il cartoon de “Gli antenati”) dalla sede dell’ACEA – l’associazione europea dei produttori di auto – al Parlamento Europeo, per consegnare una tavola di pietra con i loghi di Volkswagen, BMW e Mercedes e il messaggio “Auto contro il clima”. I parlamentari europei si incontrano questa settimana proprio per discutere la normativa sull’efficienza delle auto. La parata dell’ ‘Età della pietra’ è stata organizzata per ricordare che l’industria dell’auto è ancora intrappolata in una “dinamica da dinosauri”: costruire auto sempre più grandi e sprecone a danno del clima. L’iniziativa è avvenuta in contemporanea al lancio del rapporto di Greenpeace “Driving Climate Change” che denuncia come la lobby dell’industria dell’automobile, guidata dall’industria tedesca, stia cercando di minare la normativa europea sull’efficienza delle auto, attraverso manipolazioni e inganni che durano da 17 anni.

Siamo arrivati al punto che la lobby dell’auto mette a rischio la capacità dell’Ue di adempiere ai propri impegni nell’ambito del Protocollo di Kyoto”, dichiara Andrea Lepore, responsabile della campagna Trasporti e Clima di Greenpeace. “Il Parlamento non deve consentire che questa lobby indebolisca il primo standard di efficienza per le auto dell’Ue. L’approccio dell’età della pietra non può mettere a rischio il pianeta con la logica del profitto a breve termine” aggiunge Giuseppe Onufrio, direttore delle campagne di Greenpeace.”

Il rapporto “Driving Climate Change” spiega come:
– L’industria dell’auto tedesca ha vinto “la guerra del business” e ora impone l’agenda a tutta l’industria dell’auto, senza alcuna remora rispetto alle preoccupazioni dei produttori francesi e italiani;
– Il commissario Verheugen e l’ACEA hanno creato il gruppo CARS 21 come cavallo di Troia per promuovere gli interessi dell’industria;
– L’”approccio integrato” ha consentito ai produttori di auto di scaricare responsabilità dai produttori agli automobilisti, ai governi e ai pianificatori locali;
– I produttori di auto hanno ricompensato i loro sostenitori con benefit e prestando autovetture;
– I produttori di automobili hanno già fatto ritardare di 7 anni la normativa e ora vogliono ottenere un ulteriore ritardo di tre anni.

Greenpeace chiede che l’Ue prenda una posizione decisa e fissi un’emissione media per le flotte a 120 g CO2/km al 2012 e 80 g al 2020. Questi standard devono essere sostenuti da forti sanzioni e non essere funzionali agli interessidell’industria tedesca, consentendo un trattamento privilegiato per chi produce auto pesanti.

Via | Greenpeace

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