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Antitrust su caro-benzina: aprire a supermercati e gestori indipendenti

Rincaro carburanti
Puntare con decisione sulla grande distribuzione e sugli operatori indipendenti. È questa la ricetta che l’Antitrust consiglia, nella sua segnalazione a Governo e Parlamento, per provare a ridurre il costo dei carburanti. “Il regime di disciplina della distribuzione dei carburanti – si legge in una nota – deve essere liberalizzato: vanno eliminati i vincoli relativi alle distanze minime, alle superfici minime e agli standard qualitativi”. Allo stesso tempo, “occorre inoltre liberalizzare gli orari massimi di apertura e rafforzare la competitività degli operatori di impianti di distribuzione non integrati a monte con la raffinazione e la logistica”. Per questo motivo, “vanno valutati interventi normativi che obblighino i titolari di infrastrutture a riservare a terzi una quota della capacità complessiva dei rispettivi depositi e inducano i soggetti che controllano gli impianti di raffinazione di prodotti petroliferi a cedere quantitativi di prodotto, in particolare a operatori di minori dimensioni che non siano in grado di approvvigionarsi sul mercato internazionale”.
Approccio simile anche sul mercato nel gas, nel quale bisogna “favorire l’accesso di nuovi soggetti”, perchè, ribadisce l’Antitrust, “nello stoccaggio l’attuale assetto del settore e, in particolare, l’elevato grado di controllo esercitato dall’operatore dominante, condizionano in misura significativa margini e opportunità per lo sviluppo di un effettivo confronto concorrenziale a beneficio dei consumatori finali”.
A livello continentale, come sottolineato nei giorni scorsi dal presidente, Antonio Catricalà, è inoltre fondamentale “la creazione di una società europea delle reti di trasporto del gas, alla quale affidare la gestione delle infrastrutture nazionali”. Sul fronte dell’elettricità, per l’Antitrust è necessario “incentivare gli investimenti sulla rete”, perchè “le insufficienze e le rigidità della rete di trasporto nazionale generano fenomeni di congestione locale e favoriscono la permanenza di situazioni di potere di mercato”. Allo stesso tempo, “è necessario introdurre una piena separazione proprietaria tra attività di distribuzione e vendita di energia elettrica nelle reti di distribuzione, anche alla luce delle recenti aggregazioni di imprese ex-municipalizzate”.

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