Uno dei problemi che hanno limitato la diffusione delle auto elettriche è sempre stato il lungo tempo che ci vuole per la ricarica. Ora probabilmente anche questo ostacolo sarà superato. Fino ad oggi infatti le ricariche delle auto che vediamo in circolazione ci impiegano 4-6 ore per arrivare al 100%, ed i metodi più innovativi che permettevano una ricarica-sprint di 30 minuti bastavano per l’80% che non è comunque male. Si credeva che non si sarebbe mai arrivati alla velocità del pieno di benzina. Ora invece dobbiamo tutti ricrederci.
La “scoperta”, perché di questo si tratta, più che di un’invenzione, l’hanno fatta presso i laboratori dell’Ulsan Institute of Science and Technology, in Corea del Sud, grazie ai finanziamenti della Hyundai. Si basa non più sulle batterie agli ioni di litio, la stessa tecnologia utilizzata ad esempio per i cellulari o i computer portatili, nonché sulle attuali auto elettriche o ibride, ma su un nuovo materiale, l’ossido di litio e manganese.
Tale materiale è ampiamente disponibile in natura (dettaglio non da poco, dato che lo renderebbe economico), può sopportare uno sforzo importante come il far muovere un mezzo di trasporto, è poco tossico, si lavora facilmente, ma soprattutto si ricarica in fretta. Al momento siamo ancora al livello di prototipo e non si può testare una batteria simile su un’auto, ma stando ai risultati di laboratorio sappiamo che in un minuto e 40 secondi dovrebbe già raggiungere il 97%, mentre per arrivare ad una ricarica completa ci vogliono circa 3 minuti.
Questo il risultato ottenuto finora. Secondo gli scienziati coreani però ci sono buone possibilità di migliorare ulteriormente questo record, portandolo fino a 30 secondi, mediamente pure meno di quanto ci vuole ad un’auto a benzina per fare il pieno da zero, per una ricarica al 100%. Che possa essere questo il punto di svolta del mercato elettrico?
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