Button è uno dei campioni più eclettici della Formula 1. In una lunga intervista si racconta spiegando che anche non vincendo più come una volta, si può comunque essere vincenti in pista. Una piccola regola al volante che diventa una regola di vita.
Jenson Button, in questa stagione, non è ancora riuscito ad ottenere una vittoria importante che dimostri che la McLaren è competitiva ai massimi livelli. Adesso, nella classifica piloti, occupa il sesto posto con 60 punti all’attivo. Rosberg che guida la classifica per la maglia iridata, di punti ne ha più di 200.
Eppure Button non si dispera perché da ogni partita riesce a trarre qualche piccolo consiglio per migliorarsi e quella che può sembrare soltanto una tattica anti-depressione per sopravvivere in pista, in realtà si dimostra essere una vera lezione di vita.
Da quando Button ha vinto il mondiale nel 2009 la Formula 1 è cambiata molto e ora, il pilota in questione, non riesce a correre ai livelli di una volta. La vittoria ha un sapore esclusivo, ma se Jenson dice che nel momento in ci si riesce a tirare fuori il meglio dalla vettura, nel momento in cui si è fatto il miglior lavoro possibile e si è riusciti a battere le vetture che non s’immaginava di battere, allora si può dire di aver comunque vinto.
Non si provano le stesse sensazioni legate al primo gradino del podio ma sono soddisfazioni importanti. Il quarto posto di Silverstone, per esempio, è per Button un ottimo risultato da considerare una vittoria per la McLaren di oggi.
Button alla domanda su quale sia stato il miglior compagno di squadra, non ha dubbi: Rubens Barrichello perché riusciva a dare feedback sulla vettura in modo da mandare avanti il lavoro di squadra.
Sapersi accontentare delle piccole vittorie che si possono ottenere nel Circus, godere delle bellezze della propria famiglia, partecipare al progresso della squadra: questa è la lezione di Jenson, ma siamo proprio sicuri che sia così sereno?