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Distanza di sicurezza: cosa recita il Codice della strada

traffico_incidenti.jpg Molti incidenti stradali derivano dall’inosservanza di una disposizione fondamentale del Codice della strada, spesso sottovalutata: la distanza di sicurezza. Il Codice prevede che, durante la marcia, i veicoli debbano tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l’arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono. Fuori dai centri abitati, quando sia stabilito un divieto di sorpasso solo per alcune categorie di veicoli, tra tali veicoli deve essere mantenuta una distanza non inferiore a 100 m. Questa disposizione non si osserva nei tratti di strada con due o più corsie per senso di marcia. Quando siano in azione macchine sgombraneve o spargitrici, i veicoli devono procedere con la massima cautela. La distanza di sicurezza rispetto a tali macchine non deve essere comunque inferiore a 20 m. I veicoli che procedono in senso opposto sono tenuti, se necessario, ad arrestarsi al fine di non intralciarne il lavoro. Se vengono violate queste disposizioni, sono previste sanzioni amministrative che prevedono il pagamento di una somma che varia dai 36 ai 148 euro. Quando dall’inosservanza delle disposizioni sulla distanza di sicurezza deriva una collisione la sanzione amministrativa varia da euro 70 a euro 285. E se dalla collisione derivano lesioni gravi alle persone, il conducente è soggetto al pagamento di una somma da euro 370 a euro 1.485, salva l’applicazione delle sanzioni penali per i delitti di lesioni colpose o di omicidio colposo.

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