Buone notizie per chi ha un’auto vecchia ed anche se non vuole disfarsene, preferisce “aggiornarla” rendendola più pulita. Da oggi i possessori dei veicoli Euro 2 o Euro 3 immatricolati dal 1997 in poi hanno diritto ad accedere al fondo messo a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico per la riconversione a GPL o a metano.
Tale fondo di circa 3 milioni e mezzo permette di ottenere 500 euro per passare al GPL o 650 euro per riconvertire l’impianto in metano. Si tratta di cifre importanti visto che arrivano a pesare anche il 30-50% su alcuni tipi di impianti, ma poi comportano un importante risparmio sul pieno. Questi ecoincentivi servono per cercare di togliere dalle strade le auto più inquinanti senza aspettare che si rottamino dopo aver acquistato un’auto nuova, visto che con questa crisi nessuno più compra auto. Le immatricolazioni sono precipitate negli ultimi anni, ed il prezzo della benzina è arrivato a livelli insostenibili. Per questo conviene a tutti passare a queste due forme di alimentazione, in modo da ridurre le emissioni e risparmiare sul carburante.
COME OTTENERE L’INCENTIVO – Questi ecoincentivi non sono una novità. Dal 2006 ad oggi hanno “accompagnato” 90 mila proprietari d’auto verso la trasformazione del motore, portando anche un risparmio in termini di emissioni di 180 mila tonnellate di CO2. Ma come fare per ottenere l’incentivo? Basta collegarsi al sito www.ecogas.it, il sito del Consorzio che ha collaborato col Ministero, e compilare il modulo di adesione. Di conseguenza, dopo l’approvazione, il contributo va in parte all’installatore (150 euro) ed il resto all’automobilista.
E’ importante considerare inoltre che l’installatore che esegue il lavoro deve rientrare tra quelli che hanno aderito all’iniziativa, anche perché deve segnalare tutte le disposizioni di legge nella fattura. Gli incentivi non sono ovviamente cumulabili e per l’erogazione si segue l’ordine temporale, praticamente prima ci si prenota e prima si ottengono i rimborsi. Per tutte le informazioni dettagliate visitate il sito www.ecogas.it.
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