Secondo l’Adoc la tassazione sulla benzina, comprensiva di Iva e accise, è più incidente dell’10% rispetto a quella sul gasolio. Un fattore che aumenta quindi il margine di business, basato sul gasolio, per le compagnie petrolifere. “Sia l’accisa che l’Iva sul gasolio sono inferiori complessivamente del 10% a quelle previste per la benzina – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – una componente che aumenta il margine di business per i petrolieri. Basti pensare, infatti, che il parco macchine a gas dei privati supera quello delle auto a benzina, e che l’85% dei trasporti interni in Italia avviene su gomma. Il gasolio è il vero “oro nero” per le compagnie. Per questo chiediamo all’Antitrust di concentrare la sua attività di vigilanza sulle dinamiche dei prezzi del gasolio, che rischiano di danneggiare gravemente l’economia italiana.”
Per l’Adoc, infatti, il caro gasolio incide per il 15% sui rincari dei beni alimentari, e causa un danno di 19mila euro annui per gli autotrasportatori.
“Il 15% dei rincari subiti dai beni alimentari deriva direttamente dai rialzi del prezzo del gasolio, solo in un anno aumentato del 28,9% – continua Pileri – ma il caro gasolio colpisce non solo i consumatori finali. Anche gli autotrasportatori hanno subito un incremento di spesa che, su base annua, è pari a circa 19mila euro solo per i carburanti. E’ necessario apportare un taglio delle accise introdotte a causa di eventi eccezionali dal 1935 ad oggi, e poi rese permanenti, per un totale di 30 centesimi.”
Via | Adoc