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Petrolio a 200 dollari? Confesercenti: “Economia e famiglie a secco”

traffico.JPGSe la corsa del petrolio continuasse fino a 200 dollari il barile il prezzo della benzina potrebbe toccare i 2 euro. Scenario impossibile? No di certo – sottolinea una nota dell’ufficio economico di Confesercenti – se pensiamo che lo scorso anno il prezzo medio al barile era di 70 euro, oggi è di 120. Pesantissimi gli effetti sull’insieme dell’economia: i consumi di carburanti potrebbero calare dell’8-10%. Per le famiglie, invece, si può ipotizzare in media un aggravio di circa 600-800 euro l’anno. Con il petrolio a 200 dollari il barile il Pil italiano diminuirebbe dello 0,4% solo il primo anno, mentre l’impatto recessivo del più alto prezzo del petrolio comporterebbe una perdita di posti di lavoro che in quattro anni farebbe lievitare il tasso di disoccupazione di circa un punto.
Peggiorerà anche la bilancia dei pagamenti, l’inflazione il primo anno registrerebbe un balzo di un punto; con la crescita inflazionistica scatterebbe una politica monetaria restrittiva con il conseguente aumento dei tassi di interesse ed un impatto negativo su mutui e debito pubblico. Cambieranno in parte anche abitudini e consumi delle famiglie che dovranno fronteggiare costi crescenti per il riscaldamento, trasporto in auto per recarsi al lavoro, acquisto di beni e servizi.Già è in atto una tendenza all’acquisto di auto meno energivore, crescerà parimenti la convenienza verso nuove fonti di produzione energetica a causa della necessità di produrre consistenti risparmi di petrolio.
Contro la piovra-petrolio che destabilizza ogni settore dell’economia e che con la diminuzione di questa risorsa produrrà comunque alti prezzi e rischi di collasso del sistema, Confesercenti chiede che vi sia una rapida ed incisiva azione politica in grado di valorizzare le fonti alternative, incentivando la ricerca e nell’immediato facendo leva su adeguati tagli delle accise sui carburanti
.”

Via | Confesercenti

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