Sta circolando in questi giorni una notizia “spaventosa” per noi automobilisti: il Senato ci obbliga ad utilizzare gli pneumatici invernali e manda in soffitta definitivamente le catene da neve. Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: non è assolutamente così. Prima di tutto, ancora questa legge non è stata ratificata, e visto il polverone sollevato in questi giorni, probabilmente non lo sarà mai. Ma anche se passasse, ci sono alcuni distinguo che ci fanno capire che ancora una volta in Italia vale il detto “fatta la legge, trovato l’inganno”.
Ma andiamo con ordine. La nuova legge sugli pneumatici invernali obbligatori riporta anche la dicitura
la decisione finale è poi rimessa all’ente proprietario della strada a cui spetterebbe l’adozione del provvedimento fuori dei centri abitati.
Tradotto significa che fatta salva la possibilità di rendere obbligatorie le gomme da neve, ogni Comune o Provincia può decidere se applicarla o meno. La norma prevede l’obbligatorietà nel caso di eventi eccezionali in cui ci sono fortissime nevicate che rendano difficoltoso guidare. Inoltre, come specifica in una lettera molto chiara a Repubblica il direttore di Assogomma Fabio Bertolotti, la facoltà di scelta è lasciata al Comune che deve valutare caso per caso. Tale norma entrerebbe in vigore ad esempio su strade molto strette in cui non ci sarebbe lo spazio per accostare e montare le catene in sicurezza. In questo caso è chiaro che è molto meglio partire già con gli pneumatici da neve.
Inoltre non avrebbe senso inserire tale norma obbligatoria in tutta Italia perché significherebbe che per 5-10 giorni di neve all’anno nel 70% del territorio italiano bisognerebbe cambiare gli pneumatici. Una follia.
La portata dell’emendamento in parola, appare del tutto limitata ed ha il chiaro obiettivo di favorire la circolazione e la mobilità in situazioni del tutto critiche e per periodi di tempo strettamente limitati
conclude Bertolotti, il quale si riserva, come del resto facciamo noi, di valutare quale sarà il testo definitivo, se mai ce ne sarà uno.
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