Petrolio a 200 dollari? Confesercenti: “Economia e famiglie a secco”

traffico.JPGSe la corsa del petrolio continuasse fino a 200 dollari il barile il prezzo della benzina potrebbe toccare i 2 euro. Scenario impossibile? No di certo – sottolinea una nota dell’ufficio economico di Confesercenti – se pensiamo che lo scorso anno il prezzo medio al barile era di 70 euro, oggi è di 120. Pesantissimi gli effetti sull’insieme dell’economia: i consumi di carburanti potrebbero calare dell’8-10%. Per le famiglie, invece, si può ipotizzare in media un aggravio di circa 600-800 euro l’anno. Con il petrolio a 200 dollari il barile il Pil italiano diminuirebbe dello 0,4% solo il primo anno, mentre l’impatto recessivo del più alto prezzo del petrolio comporterebbe una perdita di posti di lavoro che in quattro anni farebbe lievitare il tasso di disoccupazione di circa un punto.

Entro l’estate possibili i 120 dollari a barile per il petrolio, benzina salirà oltre gli 1,6 euro

benzina11.jpg Il superamento del traguardo di 107 dollari per un barile di greggio, sta ingenerando preoccupazione tanto negli analisti quanto nei consumatori che si recano a fare il pieno di carburante. Tra gli scenari possibili ipotizzati dagli esperti del campo, l’Adoc ha voluto prendere in considerazione quello che annuncia una corsa del prezzo del petrolio fino ai 120 dollari al barile, contro i 107 attuali.
Dal nostro studio, il ricarico annuale sulle famiglie si aggirerebbe sui 275 euro, il 13,9% rispetto all’attuale spesa sostenuta solo per la benzina – commenta Carlo Pileri, Presidente Adoc – ma, conseguentemente, anche i prezzi dei prodotti trasportati aumenteranno, almeno dello stesso importo. Come tutte le ipotesi, anche questa è a rischio di smentita. L’Adoc però, senza voler creare inutili allarmismi, ha voluto fare una previsione delle ricadute che una tale possibilità potrebbe avere sul portafogli del consumatore.” “E’ ormai indubbio – continua Pileri – che il rapporto stretto tra la crescita del prezzo alla produzione e il rapidissimo adeguamento dello stesso alla pompa e la non altrettanto pronta reazione quando assistiamo ad una diminuzione del greggio al barile, siano diventate cattive abitudini a cui le nostre istituzioni non riescono a far fronte, malgrado le tante promesse.

UE deferisce l’Italia per le norme sulle stazioni di servizio

benzina11.jpg Si apprende della notizia del deferimento dell’Italia da parte della Commissione Europea a causa delle restrizioni normative imposte in materia di apertura di stazioni di servizio per la vendita di carburante. “Anche l’Antitrust italiana – commenta il Codacons – intervenga immediatamente contro la cronica mancanza di concorrenza nel settore carburante e pubblicizzi come già fatto dalla nostra associazione l’elenco dei distribuiti indipendenti.” Il Codacons ricorda infatti, che la mancanza di concorrenza nel settore della distribuzione dei carburanti si traduce in un danno per gli utenti italiani, in quanto concretizza un incremento dei listini di benzina e gasolio alla pompa.