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IBM presenta l’Automotive 2020 Global Study, dal titolo “Automotive 2020: Clarity Beyond the Chaos”. Si tratta di un’analisi realizzata dall’Institute for Business Value di IBM, basata su interviste fatte a 125 responsabili delle principali società del settore automobilistico a livello mondiale. Lo studio, che ha coinvolto anche Paesi economicamente emergenti come Brasile, Russia, India e Cina, mostra un ecosistema alle prese con cambiamenti significativi, resi urgenti dalle esigenze di consumatori sempre più sofisticati, e offre uno sguardo interessante sullo scenario del prossimo futuro, per alcuni versi molto diverso da quello odierno.
Sarà una nuova generazione di consumatori, attenti, informati e sempre più esigenti, a indirizzare le trasformazioni del mercato tradizionale: ad esempio scegliendo di acquistare non un solo veicolo, ma un intero garage virtuale, in modo da poter disporre in modo flessibile di un veicolo sempre adatto alle necessità contingenti. Ora come ora, infatti, la scelta di un’automobile diventa spesso il risultato di un compromesso, che non soddisfa appieno le esigenze di chi la acquista. In futuro, ogni automobilista potrà disporre di un veicolo primario, scelto sulla base dell’utilizzo quotidiano, e di veicoli da scegliere di volta in volta per esigenze specifiche (ad esempio per recarsi a una cerimonia, oppure fare una gita in montagna).
Inoltre, dal momento che i consumatori sono già oggi alla ricerca di soluzioni sempre più complete, gli esperti del settore prevedono che servizi di trasporto flessibili rimpiazzeranno l’acquisto di automobili proprie e che saranno disponibili veicoli intelligenti, capaci di fornire svariate informazioni, così come di incrementare i livelli di sicurezza e garantire una maggiore responsabilità ambientale.
“Il modello tradizionale non sopravviverà a lungo – spiega Sanjay Richi, Vice President e Global Automotive Industry Leader di IBM – perché i consumatori vogliono guidare veicoli che siano espressione coerente del loro stesso stile di vita.”
Veicoli intelligenti, motori ibridi ed ecosostenibilità
Lo studio evidenzia come i consumatori vogliano disporre di veicoli sempre più performanti e non solo in funzione del piacere della guida, ma anche in termini di sicurezza, di risparmio economico e di impatto ambientale. I veicoli intelligenti del futuro si avvarranno dell’elettronica e della tecnologia in termini ad esempio di sicurezza attiva (con funzionalità in grado di percepire e rispondere attivamente ai comportamenti di guida e alle condizioni stradali) o di connettività tra i veicoli e con la rete stradale (ad esempio con la trasmissione di informazioni da veicoli che si avvicinano al luogo di un incidente ad altri veicoli per limitare ulteriori possibili rischi e per evitare possibili code e ritardi).
Anche dal punto di vista dei carburanti e della sostenibilità ambientale si vedranno importanti cambiamenti: le soluzioni ibride già presenti sul mercato si evolveranno esponenzialmente e saranno molto più avanzate nel 2020. Le case automobilistiche produrranno veicoli sempre più eco-compatibili: secondo lo studio passerà dal 95% del 2008 al 65% del 2020 la percentuale dei veicoli con carburanti fossili, mentre nel 2020 la media di emissioni di CO2 scenderà, secondo gli esperti, a 97 g/km (dai 160 del 2008). I veicoli del 2020 saranno anche sempre più riciclabili: dall’attuale 75% del veicolo si passerà nel 2020 al 88%.
I 5 imperativi che regoleranno il mercato
Secondo lo studio di IBM, saranno cinque i driver che determineranno il futuro mercato dell’automobile e le scelte delle case produttrici:
– Aumentare la mobilità. Occorre che le case automobilistiche sviluppino nuovi modelli di mobilità per incontrare le esigenze della clientela, ad esempio fornendo soluzioni che prevedano l’integrazione con altri mezzi di trasporto.
– Trasformare l’approccio di vendita. Bisogna infatti imparare a interagire con clienti sempre più esigenti e competenti. I rivenditori, inoltre, dovranno rivedere il loro ruolo alla luce del potenziale di vendita che le case produttrici esprimeranno direttamente.
– Semplificare la complessità. Utilizzare più tecnologia non deve significare offrire veicoli più difficili da utilizzare: occorre scegliere soluzioni che mantengano elevato il livello di fruibilità.
– Allargare le partnership. Migliorare la qualità di un prodotto significa creare nuove sinergie, con partner provenienti da mercati diversi: energia e utility, consumer electronics, telecomunicazioni, e così via.
– Agire su scala globale. Le grandi realtà del mercato automobilistico devono essere in grado di sviluppare un’offerta flessibile, che tenga conto delle peculiarità regionali.
“Se pensiamo a quanta confusione può originare un tale insieme di cambiamenti, quello che le case automobilistiche devono fare per rendere il passaggio fluido e chiaro è agire in fretta e prendere decisioni radicali – aggiunge Richi – le due principali aree di intervento sono da individuare nella richiesta di maggiore responsabilità ambientale e nell’utilizzo di tecnologie innovative e sofisticate anche in fase di produzione e collocamento del prodotto sul mercato”.
Nel 2020, secondo gli intervistati, a influenzare maggiormente le scelte dell’industria automobilistica saranno infatti le preoccupazioni relative alla sostenibilità (60% nel 2020; 33% nel 2008), la Corporate Social Responsability (14% nel 2008; 31% nel 2020), la mobilità personale (12% nel 2008; 22% nel 2020) e il progresso tecnologico (61% nel 2020; 56% nel 2008), a discapito di fattori che storicamente hanno sempre preoccupato il settore, come la globalizzazione (55% nel 2008; 32% nel 2020) e le influenze governative (34% nel 2008; 26% nel 2020).
Via | Presskit.it