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Casey Stoner: l’esperienza del dirt track aiuta per guidare la Ducati

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Come annunciato sul sito istutuzionale della Ducati, Casey Stoner ha fatto visita alla casa di Borgo Panigale per rendere omaggio ai tecnici che lavorano al progetto MotoGP ma che non seguono le competezioni direttamente in pista. Come promesso, il pilota australiano si è poi reso disponibile con l’ufficio stampa di Dicati.com per rispondere ad alcune domande che alcuni fortunati hanno potuto rivolgergli direttamente. Ecco le sue risposte:

1. Michael, Los Angeles, USA:
Nel 2006 sei stato veloce, ma è sembrato che la Honda non ti avesse dato ciò di cui avevi bisogno per essere al top della classifica. Cosa ti ha dato la Ducati in più, rispetto la Honda, che ti ha permesso di esprimere tutto il tuo valore e vincere il campionato mondiale?

Casey:
In passato, la maggior parte delle persone non mi dava molta fiducia e per questo non erano disposte ad ascoltarmi, dando a me la colpa degli errori, tanto da farmi cominciare a credere che fosse così. In Ducati invece l’atmosfera è stata grandiosa sin da subito, il team mi ha dato fiducia, sono stato ascoltato e siamo riusciti a risolvere i problemi, raggiungendo magnifici risultati.

2. Jon, Sydney, Australia:
Perché, durante il giro di riscaldamento, a poche curve prima della partenza, si lascia sorpassare da tutti i piloti, diventando sempre l’ultimo ad inserirsi sulla griglia, mentre tutti gli altri sono già pronti per partire. Ho notato che lo fai in ogni gara, indipendentemente dalla posizione di partenza.

Casey:
Perché arrivando per ultimo in griglia di partenza, passa pochissimo tempo prima del via, riuscendo a partire con le gomme ancora in temperatura. Al contrario, se si arriva per primi in griglia, mentre si aspetta che tutti si posizionino, le gomme hanno il tempo di raffreddarsi, dandoti dei problemi all’inizio della gara.

3. Damiano, South Africa:
Come spieghi le fenomenali prestazioni dei piloti australiani sulle Ducati, rispetto gli altri piloti?

Casey:
In verità non è chiaro neanche a me. Ma potrebbe essere che la Ducati avendo molta potenza, tende a scomporsi molto, e gli australiani che provengono da particolari competizioni come il “dirt track”, riescono invece ad ottenerne il massimo. Riusciamo a capire il comportamento della Ducati anche in condizioni estreme di guida, diciamo che lavora in modo perfetto per il nostro stile. Gli australiani hanno avuto molto successo anche con altri veicoli, ma il rapporto con la Ducati è meraviglioso.

4. Vincenzo, Lezzeno, Italia:
Hai dimostrato di essere il più forte, di avere coraggio da vendere…Ma Il tuo lavoro è molto pericoloso… ti è mai capitato di avere paura prima o durante una gara? Fin dove arriva il coraggio di un pilota senza sconfinare nell’incoscienza?

Casey:
Non si tratta di paura. Di solito divento teso e penso che tutti i piloti prima di ogni gara lo diventino. Solo appena dopo aver vinto il campionato non lo ero, ma di solito prima della gara si va sotto pressione, ma non si prova paura.

Via | Ducati

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