
Si fa notare come la gran parte dei comuni, per incassare più soldi, ha piazzato i dispositivi di controllo non sulle strade urbane, ma su quelle extraurbane, dove maggiore è la velocità e maggiori anche i flussi di traffico. Ebbene ora tutte queste multe sono nulle. In pratica il ministero ha dato un’interpretazione estensiva dell’art. 4 del decreto-legge 121/2002, come modificato dalla legge di conversione, n. 168/2002, che letteralmente veniva applicato solo per le violazioni di cui agli artt. 142 e 148 e 176 del Codice della strada, ma non per i passaggi con il rosso (art. 146).
Il Codacons fa notare come anche una semplice lettera del ministero degli Interni ha valore legale e che, quindi, non è necessario aspettare l’interpretazione dell’avvocatura dello Stato per chiedere l’annullamento delle multe. Secondo l’art. 11 del Codice della strada, infatti, “ai servizi di polizia stradale provvede il Ministero dell’interno, salve le attribuzioni dei comuni per quanto concerne i centri abitati. Al Ministero dell’interno compete, altresì, il coordinamento dei servizi di polizia stradale da chiunque espletati”.
Il Codacons chiede, quindi, l’annullamento immediato di tutte le multe date con i semavelox sulle strade extraurbane principali e la restituzione dei soldi ai multati.
Via | Codacons