
Oltre agli aumenti delle compagnie assicuratrici, le associazioni dei consumatori parlano di un rincaro dal 1994 ad oggi del 186 per cento, percentuale da capogiro, arriva anche la tassa sulla Rca, circa il 12/15 per cento per un’auto di media cilindrata grazie al decreto legislativo 68/2011, 31 regioni a statuto ordinario hanno la facoltà di incrementare fino a 3,5 punti percentuali. Dunque, le imposte nelle regioni che lo hanno richiesto, saliranno dal 12,5 al 16 per cento, vale a dire al 26,5 per cento nel complesso.
Su 86 provincie nelle regioni a statuto ordinario, in pratica, 31 hanno già scelto, 16 sono propense al sì, le restanti 39 ci stanno pensando, ma, conoscendo usi e costumi italiani, non mancherà molto al sì definitivo. Gli enti locali lamentano un calo nelle entrate, da qui la necessità di recuperare soldi, per ammodernare le strade ma, senza essere disfattisti, le strade non verranno toccate, ma le tasse aumenteranno.
Vediamo quali sono le “fortunate” Province che incasseranno dall’1 luglio l’imposta più salata, almeno in questo, non c’è differenza fra nord e sud, in questi casi l’Italia è più che unita: al 16 per cento sono Alessandria, Arezzo, Asti, Belluno, Benevento, Bologna, Chieti, Cremona, Ferrara, Forlì-Cesena, Imperia, La Spezia, Lecce, Massa Carrara, Milano, Perugia, Pesaro e Urbino, Pescara, Reggio Emilia, Rimini, Rieti, Rovigo, Savona, Treviso, Verbano-Cusio-Ossola, Verona, Vibo Valentia, L’Aquila e Pistoia al 15,5 per cento, Ancona e Terni si riservano di comunicarla a breve.