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Caro-petrolio, associazioni dei consumatori a favore degli automobilisti

Una class action a favore degli automobilisti che hanno acquistato di recente una vettura diesel. Ad annunciarla è il Codacons, dopo che il continuo aumento dei prezzi del gasolio ha portato il diesel a sfiorare quelli della benzina, assottigliando il divario ad appena 4 centesimi di euro al litro. “Numerosi automobilisti negli ultimi mesi – afferma in una nota il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi – sono stati spinti ad acquistare una vettura a gasolio, spesso persuasi dal risparmio sulla spesa per il carburante che tale tipologia di motore consentiva, visto il prezzo inferiore del diesel rispetto alla benzina verde. Un risparmio che, come attestano i dati odierni, si sta man mano assottigliando, e rischia di essere annullato del tutto nei prossimi giorni. I nostri avvocati – annuncia Rienzi – stanno quindi studiando la possibilità di intentare una class action contro le case produttrici di automobili e i rivenditori, in favore di quei cittadini – conclude Rienzi – che quindi potrebbero aver subito un danno economico non indifferente”.
Contro il “caro-petrolio” Adiconsum chiede invece ai Comuni il potenziamento dei trasporti pubblici. “Il caro benzina – ha dichiarato Paolo Landi, segretario generale dell’Adiconsum – sta obbligando un sempre più crescente numero di cittadini a servirsi del mezzo pubblico. Un aumento dell’utenza cui però, sino ad oggi, non è corrisposto un parallelo aumento delle corse, con aumentati disagi ai cittadini. Le aziende di trasporto debbono rimodulare l’offerta per accogliere questa nuova domanda per trasformare quello che oggi è un obbligo in una opportunità da sfruttare”.
La lista delle “pompe bianche”, cioè dei distributori indipendenti che vendono carburanti senza marchio a prezzi inferiori, è la soluzione proposta da Federconsumatori “vista la vera e propria emergenza sui prezzi dei carburanti.” Purtroppo – commenta l’associazione – la quantità di questi distributori è ancora marginale nel nostro Paese, ed intorno al 5 per cento dell’intera rete di distribuzione. L’elenco di tali distributori è reperibile e scaricabile gratuitamente dal sito della Federconsumatori (www.federconsumatori.it).

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